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Eni, Enel, Poste e Finmeccanica, ecco i nuovi vertici voluti da Renzi

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TRIS DI DONNE Il governo ha ufficializzato le liste per il rinnovo dei Consigli di amministrazione delle società partecipate. Tre donne alla presidenza: Emma Marcegaglia (Eni), Luisa Todini (Poste) e Patrizia Grieco (Enel). A Finmeccanica confermato Gianni De Gennaro.

E POKER DI UOMINI Nessuna conferma, invece, per gli amministratori delegati: all’Eni viene promosso Claudio Descalzi, all’Enel Francesco Starace, Mauro Moretti è il nuovo amministratore delegato di Finmeccanica, Francesco Caio di Poste.
Letture
*Da Finmeccanica a Poste i curricula dei nuovi vertici delle società (Sole 24 Ore)
*Per la vera parità serviranno 70 anni (La Stampa)
*Matteo Renzi impone un cambiamento radicale (Financial Times)
*Rosa shocking (e molto grigio) nella «svolta» di Renzi (Il Sussidiario)
*Renzi cambia i nomi ma non il sistema (Huffington Post)

Gli stipendi Esulta il premier Renzi: «Personalità autorevoli, molte donne» (Repubblica). E annuncia il tetto per gli stipendi dei presidenti: non potranno guadagnare più di 238 mila euro. Gli amministratori delegati, invece, verranno retribuiti «con un criterio di mercato» (RaiNews). Dopo le polemiche, quindi, Mauro Moretti ha «salvato» il proprio stipendio (Il Tempo)

Il tweet di Marco Castelnuovo (@chedisagio): «Moretti: “Ridurmi lo stipendio? Vedremo se Renzi mi convincerà”. Nominato ad Finmeccanica con stipendio “di mercato”. Mi sa che l’ha convinto».

Fs e Terna All’elenco mancano ancora due società. I vertici verranno decisi nei prossimi giorni. Per Ferrovie si fa il nome di Michele Mario Elia, mentre alla presidenza di Terna dovrebbe arrivare la quarta donna: Catia Bastioli (Repubblica).

Quanto ci costano gli ex? Su Repubblica Luca Pagni fa il conto dei bonus milionari che verranno incassati da chi non è stato confermato. Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel) e Flavio Cattaneo (se verrà sostituito a Terna) si porteranno via complessivamente oltre 16 milioni di euro.

Il patto Incontro di oltre due ore a Palazzo Chigi tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il Cavaliere avrebbe protestato per le nomine  (in particolare Poste e Eni) ma il patto sulle riforme non è in discussione: via libera entro il 25 maggio alla riforma del Senato, poi l’Italicum (Repubblica).

Lo scontro L’Abi attacca il governo per le misure contenute nel Def che colpiscono le banche. Delrio: «Non accettiamo ricatti» (Repubblica).

Vergogna Grillo Sul proprio blog il comico usa Auschwitz e Primo Levi per attaccare Renzi e Napolitano. Insorge la comunità ebraica: «Un’oscenità» (La Stampa).

Berlusconi più povero Pubblicati i redditi di deputati e senatori. Spicca il «crollo» del Cavaliere che passa da 35 milioni dichiarati nel 2011 a 4,5 nel 2012. I più poveri sono comunque i grillini: la maggior parte dichiara 0 euro (Repubblica).

Caso Dell’Utri Tutto fermo a Beirut in attesa della decisione della Cassazione. Decisione che doveva arrivare oggi ma che con tutta probabilità slitterà visto che entrambi gli avvocati difensori dell’ex senatore sono malati. I giudici libanesi, comunque, hanno fatto saper che si occuperanno dell’estradizione solo dopo aver ricevuto la richiesta dall’Italia (Repubblica).
Letture
*Il trionfo del pregiudizio di Giuliano Ferrara (Il Foglio)

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