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Berlusconi ai servizi sociali rigenererà anche Forza Italia alle Europee

L’ordinanza del tribunale di Milano è arrivata e si è conclusa con una decisione di buon senso una vicenda che sapeva di tutto tranne che il buon senso. Succede che Silvio Berlusconi andrà ai servizi sociali in prova, dove quel “in prova” suona come un avvertimento peraltro non sottinteso. Potrà fare campagna elettorale per le prossime elezioni europee, muoversi liberamente nella sua regione e soggiornare per tre giorni alla settimana nella sua residenza romana. Gli avvocati del Cavaliere esprimono soddisfazione, probabilmente temevano un epilogo ben più gravoso per il loro assistito e gli umori grigi e cupi nei lor visi volgono al sereno.

Di certo, sebbene in prova quindi passibile di essere revocata, la soluzione ordinata dai giudici milanesi consente principalmente tre cose tre, con effetti oggettivi diretti e indiretti. La prima: farà felici gli ospiti ed i collaboratori della comunità per anziani lombarda dove il Cavaliere dovrà recarsi nei prossimi mesi almeno per quattro ore alla settimana. Sicuramente avrà modo di intrattenerli divertendoli con le sue performance, convertirli alla fede del Milan e renderli tutti sostenitori di Forza Italia: voti sicuri per la prossima tornata elettorale e quelle future.

La seconda. Evitato il pericolo e la gogna degli arresti domiciliari, ipotesi che in cuor suo Berlusconi ha comunque temuto fino ad un secondo prima della disposizione del tribunale, nonostante la richiesta della Procura, la discreta libertà di cui potrà godere gli consentirà di assolvere al suo dovere di leader politico, ovvero occuparsi in prima persona del partito e calmare le anime interne troppo accese dal fuoco delle candidature. In sintesi, continuare ad essere Silvio Berlusconi, anche per quei pochi forzisti che avessero pensato che il leader fosse troppo distratto da altre seppur comprensibili vicende personali per essere sufficientemente concentrato sulle questione interne al partito. Consiglieri e coordinatori “fuori onda” compresi …

Infine, la terza, probabilmente la più importante ed intrigante dati i risultati dei sondaggi pervenuti in questi giorni ed alcuni articoloni apparsi sul Corriere della Sera e Repubblica che insistono, bontà loro, a dare per morto il partito fondato da Silvio Berlusconi. Ebbene, il leader di Arcore potrà andare in televisione e, sebbene in quel regime ipocrita della par condicio, nondimeno potrà utilizzare il mezzo che più gli è congeniale insieme al contatto diretto con la gente. Non è cosa da poco, ci sono sempre poltrone da spolverare ed intuizioni ad effetto da esporre al pubblico degli elettori con la naturalezza e la semplicità di linguaggio diretto che gli è propria: attività in cui Berlusconi è imbattibile, gli piace e che si è sempre risolta in voti nell’urna. Curioso che di tale forza pare sia ben consapevole il suo avversario ed emule Renzi, mentre gli ex cortigiani ballano anzitempo ed alcuni topi hanno abbandonato la casa.

Il re della vita politica italiana degli ultimi vent’anni è stato ferito da colpi che nulla hanno a che vedere con la competizione democratica. Ferito ma non abbattuto: è noto a tutti che nessun essere è più determinato a difendere la propria sopravvivenza di una belva ferita, figuriamoci un fiero animale politico con i cromosomi da imprenditore combattente.


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