un’altra certezza che si sgretola. la laurea in giurisprudenza aprirà anche tante porte, ma non certamente quelle del mondo del lavoro. a leggere i risultati della indagine condotta da almalaurea giurisprudenza sarebbe un corso di laurea che condanna alla disoccupazione. ben il 23% dei laureati del 2013 sarebbero ancora senza lavoro, mentre a lettere solo il 15 %. incredibile a dirsi, anche i filosofi hanno più chance dei dottori in legge!
la tabella è tratta da libero.it,, su cui, però, si legge anche questa avvertenza: “D’altra parte, Almalaurea fa sapere che la valutazione dell’utilità di un percorso di studi o di una laurea è una questione alquanto complessa, che quasi mai può esaurirsi con una semplice classifica. L’istruzione, infatti, non è finalizzata unicamente alla realizzazione nel mercato del lavoro ma contribuisce al benessere degli studenti anche in altri ambiti della vita personale. Inoltre, è bene tenere presente che esistono anche delle differenze importanti tra i corsi di studi: un conto è analizzare i dati relativi all’inserimento professionale dei laureati a un anno dal conseguimento del titolo, tutt’altro è prendere in esame la condizione occupazionale dei laureati delle Facoltà di Medicina e Chirurgia o Giurisprudenza che a un anno dalla laurea proseguono ancora con la formazione post laurea. Ancora più complessa è la questione della valutazione della performance degli atenei sulla base della performance occupazionale dei laureati perché questa dipende, oltre che dalla qualità dei servizi offerti dalle singole istituzioni, anche da diversi fattori che non sono sotto controllo degli atenei: senza tenere in debita considerazione tutti questi elementi, contemporaneamente, qualunque valutazione e graduatoria rischia di essere, oltre che distorta, irrilevante o addirittura dannosa”.
si consolino, quindi, gli studenti e i neo laureati di giurisprudenza: quella di almalaurea è una graduatoria virtuale e irrilevante.
imperiture rimangono le parole del sommo poeta: “chi segue sua stella non fallirà glorioso porto” (come, una volta, ricordò la indimenticata professoressa buongiorno ad un maturando del liceo classico di ostuni).
19.4.2014:
la redazione (la ottima fabrizia argano) mi ha trasmesso la seguente nota di almalaurea:
“Gentili “Formiche”, riguardo a questa news ci teniamo a puntualizzare che:
1) AlmaLaurea non fa classifiche.
2) Da alcuni anni, non esistono più solo le Facoltà: il sistema universitario nazionale si è organizzato, a seconda dei casi, in Dipartimenti, Scuole e Facoltà. A riprova, la documentazione più recente di AlmaLaurea non può più essere disaggregata per Facoltà.
3) La graduatoria si potrebbe fare se ciascun corso individuato a livello nazionale fosse dentro una e una sola Facoltà e così non è. Ad esempio Statistica fa riferimento a 6 diverse Facoltà.
4) Ammesso e non concesso che si possano fare graduatorie, è necessario tenere conto di importanti differenze: ad esempio, i laureati in Medicina e Giurisprudenza dopo il conseguimento della laurea proseguono con la formazione, così come molti laureati in Psicologia.
5) I dati sono vecchi e in alcuni casi sbagliati”.
mi affretto a pubblicarla, anche se – come precisato nel post – tabella e avvertenza sono tratti da libero, vero destinatario della puntualizzazione. peccato che almalaurea non abbia colto l’occasione per aggiornare i dati nell’interesse degli studenti (ovviamente, siamo sempre a disposizione per eventuali integrazioni).