Nel giorno della liberazione, una data fondamentale, è iniziato a Berlino il congresso europeo dei giovani socialdemocratici.
Un’organizzazione perfetta, un calendario fitto di discussioni, workshop e dibattiti, riguardanti svariati temi: educazione e formazione, erasmus, disoccupazione giovanile, la crisi economica, l’Europa e il suo futuro. All’evento, che si chiude domani mattina, partecipano centinaia di ragazzi e ragazze dai 16 ai 35 anni, che si riconoscono nei valori del Partito Socialista Europeo, e che sostengono tutti insieme, Martin Schulz come candidato alla Presidenza della commissione europea.
Ci sono stati interventi davvero molto interessanti, ospiti la Presidente dei giovani socialisti francesi, Laura Slimani e la Segretaria degli Jusos tedeschi, Joahanna Uekermann. Hanno partecipato ai vari panel anche professori della Frei Universitaet e dell’Università di Bremen.
La discussione principale è stata: perché l’Europa non investe nei giovani? Il fondo dedicato ai giovani è un programma ben fatto, che sulla carta è favoloso: mancano i soldi. Questo è il mantra con cui vengono chiuse le discussioni, ancora prima di averci provato. Eppure, come recita il motto della campagna jusos che è stata conclusa oggi, come dimostrazione con corteo, è “i soldi ci sono, ma non per noi” a sottolineare la pura retorica della dirigenza politico-economica europea. Si parla tanto di giovani e le risorse ci sono, ma non vogliono fare questo investimento.
E così la discussione prosegue sul “significato dell’Europa” oggi e per i giovani. Dice la Presidentessa dei socialisti francesi che ci vogliono “prove d’amore” e che l’Europa non ha dimostrato in questi anni alcun amore per i giovani e che non può pretendere oggi, proprio in vista delle elezioni, che queste stesse persone facciano un atto d’amore per chi non si è affatto interessato di loro.
Le discussioni dei workshop, seppur teoriche e spesso poco centrate sui temi concreti, hanno toccato aspetti cruciali e fondamentali, su cui tutti dobbiamo lavorare: partecipazione dei cittadini, non solo con il voto, alle decisioni che li riguardano, un’Europa più unita e sopratutto più vicina ai problemi delle persone.
Ecco un bell’esempio di impegno politico dei giovani, che vogliono esserci e che dovrebbero essere ascoltati. Nella SPD gli Jusos hanno un ruolo importante, specialmente nella mobilitazione delle persone giovani e nell’organizzazione di eventi di propaganda. Dalla Germania un’altra lezione di come si può fare buona politica, partendo dalle persone.