Ieri Air Berlin ha annunciato un piano di ricapitalizzazione da 450 milioni di euro, 300 dei quali saranno sottoscritti da Etihad, che possiede il 29% di Air Berlin. Mentre resta ancora incerta dunque la partecipazione in Alitalia, la compagnia degli Emirati Arabi Uniti corre in soccorso del vettore tedesco, che si trova ad affrontare una “fondamentale ristrutturazione”.
IL PIANO PER AIR BERLIN
La ricapitalizzazione si baserà su due punti: una sottoscrizione di 300 milioni di euro a favore di obbligazioni convertibili da parte di Etihad Airways e un’emissione obbligazionaria da parte di Air Berlin per un importo minimo di 150 milioni di euro. Etihad acquista obbligazioni per 300 milioni (emettendone per 150) che però non potrà convertire, pena il superamento del tetto del 49% che farebbe perdere alla compagnia i diritti di volo europei.
LE CONDIZIONI DI ETIHAD
In cambio, la compagnia di Abu Dhabi ha chiesto una rapida ristrutturazione del vettore e ha accettato di estendere per altri cinque anni una linea di credito da 255 milioni di dollari.
DOSSIER ALITALIA
In attesa dell’offerta di Etihad per Alitalia, si nota un coro di rassicurazioni, nota oggi il Corriere della Sera: chi ha già scritto il decreto per liberalizzare Linate (il governo), chi ha accettato la conversione in azioni di 400 milioni di crediti (le quattro banche credititrici), chi è pronto a sedersi e trattare non appena si sarà conosciuto uno «straccio» di piano industriale (i sindacati che oggi incontrano i vertici di Alitalia).
FUSIONE ALITALIA-AIR BERLIN?
Air Berlin annuncia una rivoluzione strategica ma tiene le carte coperte sui veri piani strategivi. Il quotidiano tedesco Handelsblatt ieri lo ha scritto chiaramente: nel futuro c’è la fusione con Alitalia. Si è chiesta Antonella Baccaro del Corriere della Sera: “E se fosse così? Se fosse questo il boccone indigesto che il governo italiano non vuole mangiare e che gli arabi si apprestano a cucinare?”.