Jacob Zuma è alla guida del Sudafrica dal 2009. È il quarto presidente della storia democratica del Paese e molto probabilmente ripeterà il mandato, nonostante le controversie della sua gestione. Nato nel 1942, segue la cultura zulu, è poligamo dichiarato, ha quattro mogli (una di loro Nkosazana Dlamini-Zuma, presidente della Commissione dell’Unione africana) e 18 figli. È conosciuto come “il presidente del popolo” e ha il sostegno del partito Congresso nazionale africano (Cna), che guidò al Sudafrica alla liberazione dell’apartheid.
L’INFANZIA E IL CARCERE
Prima di arrivare al potere, Zuma ha vissuto 10 anni in carcere durante l’apartheid e ha lottato contro l’ex capo di Stato Thabo Mbeki (1999-2008). Nel libro Zuma spaventa, soprattutto i bianchi di Jeremy Gordon il presidente racconta ampiamente l’esperienza.
IL PASSATO COMUNISTA
Zuma si è formato nell’Unione sovietica ed è stato nelle file del partito comunista per più di 40 anni. Durante la campagna elettorale del 2009, era apparso con pelli di leopardo cantando un inno guerrigliero che ha avuto decine di versioni in rete. “Portatemi la mitraglietta” è diventato il single ufficiale del “compagno Zuma”.
LE ACCUSE DI CORRUZIONE
Zuma è stato accusato di corruzione e anche di stupro. Inoltre un’inchiesta statale ha confermato che il presidente aveva speso oltre 15 milioni di euro dei conti pubblici per la ristrutturazione della sua casa a Nkandla. Ma non in infrastrutture per la sicurezza ma per la costruzione di un anfiteatro, una piscina e un orto.
L’EGEMONIA DEL PARTITO
Al governo dal 1994, il Cna si è imposto nelle elezioni del 2009 con più del 65% dei voti. Questa volta però la reputazione di Zuma potrebbe influire sui risultati. Secondo la stampa locale, all’interno del partito insistono che il presidente non è all’altezza dei suoi predecessori: Nelson Mandela e Thabo Mbeki. Ma la vittoria arriverà comunque.