Il “derby tra rabbia e speranza”, così come ha chiamato il voto del 25 maggio, Matteo Renzi farebbe bene a vincerlo. Perché se non sarà così, il rischio è che venga messo in panchina prima del previsto.
La ritrovata compattezza del Pd sembra destinata a durare poco, giusto il tempo di arrivare alle elezioni. Poi, l’ex sindaco di Firenze lo sa bene, se i democrat otterranno un buon risultato, il merito sarà di tutti. Se perderanno, anche se tutti i pronostici sembrano dire il contrario, sarà solo colpa sua. Ed ecco che scatterà l’irresistibile tentazione piddina a far saltare il segretario.
Del resto, c’è una larga fetta di Pd “fintamente renziana” che non aspetta altro che il primo passo falso del nuovo leader. Una fetta che tra l’altro si prepara a dare battaglia sulle riforme, a partire da quella elettorale. Anche per imporsi su di essa, “Matteo” ha bisogno di un successo forte in questa sua “prima” tornata elettorale da guida del Pd e del Paese.
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