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Il manifesto odontoiatrico di Berlusconi

Dentiere gratis per tutti, ha promesso Silvio Berlusconi. È però difficile che la “via odontoiatrica al moderatismo”, come l’ha definita Tommaso Labate sul Corriere della Sera, riesca a scaldare il cuore degli elettori più avanti negli anni. Fossi stato nel leader di Forza Italia, avrei scelto parole d’ordine più allettanti, del tipo “una badante per ogni anziano non autosufficiente”.

Ma proviamo a essere seri. Già nel 2006 l’Unione europea stimava che l’invecchiamento della popolazione avrebbe determinato nell’arco di un cinquantennio un incremento stratosferico del peso del welfare sul Pil, pari ad almeno quattro punti percentuali.

In verità, sfidati dalle trasformazioni demografiche, della famiglia e del lavoro, i sistemi di protezione sociale sono sulla graticola dei governi da quando non è stato più possibile finanziarli aumentando le tasse. Sono stati pagati indebitandosi. E ora il debito occorre restituirlo, sia pure gradualmente.

Può darsi che Pier Carlo Padoan riesca a rastrellare un bel gruzzolo di miliardi cedendo quote dell’Eni, scovando falsi invalidi e veri evasori, congelando i contratti pubblici e dando una sforbiciata agli sprechi che si annidano nella spesa sociale. Il welfare, tuttavia, non sfuggirà al suo destino, che impone di fare i conti fino in fondo con una cultura assistenzialistica la quale mortifica l’autonomia e la responsabilità dei cittadini.

In questo senso, non bastano gli innocui appelli al senso civico dei contribuenti. Occorrono invece concreti provvedimenti contro i rischi crescenti di discriminazione cui va incontro chi non è affiliato alle grandi corporazioni degli interessi organizzati. Provvedimenti che spostino il baricentro delle relazioni industriali e delle politiche del lavoro dalle classi alle persone, dalle categorie agli individui. Promuovendo, quindi, modelli di welfare locale non mediati da mastodontici apparati burocratici, e in grado di stabilire un rapporto positivo con il mondo del volontariato e di valorizzare le antiche virtù mutualistiche del sindacato (se le ricorda Susanna Camusso?).



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