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Nigeria, tutti i dettagli sulle ragazze sequestrate

Lo scorso 14 aprile uomini armati in divisa militare sono entrati alla scuole per bambine di Chibok in Borno, Nigeria. Si sono portati via 200 ragazze. “Non vi preoccupate, non vi faremo niente”, hanno detto. All’inizio le studentesse pensavano che sarebbero state portate in un luogo sicuro, ma quando hanno visto gli uomini appiccare un incendio all’edificio della scuole sono cominciati le urla e le sparatorie. Non si trattava di un’azione militare ma un nuovo attacco del gruppo terroristico Boko Haram.

IL SEQUESTRO
Il sequestro delle ragazze nigeriane sta sconvolgendo il mondo e ha dato vita alla campagna mediatica #BringBackOurGirls. I dettagli di quanto sono stati forniti da Deborah Sanya al New Yorker, una giovane 18enne che è riuscita a fuggire il giorno dopo del sequestro nascondendosi in una campagna vicina. Suo padre, Ishaya Sanya, ha detto alla rivista americana che molti dei genitori delle ragazze sequestrate “sono caduti in malattia, stanno impazzendo”.

L’OBIETTIVO
Le ragazze sequestrate hanno tra i 15 e i 18 anni. Frequentavano la scuola media di Chibok perché volevano studiare ed essere partecipi della comunità. Ayuba Alamson, lo zio di due sequestrate, ha spiegato alla Bbc che le sue nipoti “allegri e affettuose… volevano studiare medicina e specializzarsi in ginecologia per aiutare alle donne che abitano le zone rurali”. Un’altra ragazza “voleva studiare giornalismo per scrivere sui media e avere un programma di radio”. In lingua hausa, Boko Haram significa “proibita l’educazione occidentale”.

GLI ALTRI ATTENTATI
Secondo il quotidiano nigeriano The Trent, il sequestro delle ragazze è solo un altro degli attacchi di Boko Haram nel nordest della Nigeria. Il gruppo terrorista attacca “tutto quello che considera contrario alle idee islamiche, incluso bambini i giovani cristiani che ricevono istruzione occidentale”. Lo scorso 24 febbraio, sostenitori di Boko Haram sono entrati nella scuole per maschi a Yobe e hanno ucciso 59 ragazzi.

Nel 2011, l’ex ambasciatore americano in Nigeria, John Campbell, ha avvertito dalle pagine della rivista Foreign Affairs dell’aumento della pericolosità di Boko Haram. L’obiettivo, secondo il diplomatico, “va dalla liberazione dei simpatizzanti in carcere fino al rafforzamento della sharia in alcune zone, oltre alla distruzione dello Stato attuale per sostituirlo con uno Stato islamico”.

E aveva ragione: nell’ultimo video diffuso da Boko Haram si vedono le 200 bambine sequestrate e il leader Abubakar Shekau insiste che saranno liberate solo con uno scambio di prigionieri.



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