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Google, che cosa cambia con la sentenza della Corte europea di Giustizia

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui.

GOOGLE NELL’OBLIO La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che è diritto dei cittadini europei richiedere ai motori di ricerca online l’eliminazione dalle loro pagine dei risultati di link che rimandino a “contenuti non più rilevanti” che li riguardano, inclusi documenti legali (Nyt). La sentenza arriva dopo il ricorso presentato all’equivalente del nostro Garante per la privacy in Spagna da un cittadino iberico (Post).

E’ censura? Per Google è “una decisione deludente”, secondo il commissario della Giustizia dell’Unione Europea, Viviane Reding, “una vittoria per la protezione dei dati personali”.

Gli effetti della sentenza, almeno nell’immediato, saranno quasi nulli. In Europa manca una legislazione comunitaria in materia (Foglio). Una decisione “sorprendente, inaspettata epotenzialmente rivoluzionaria“, scrive il Financial Times che individua problemi pratici ed etici di difficile soluzione. Che cosa sarà considerato “non più rilevante”? E da chi? Come si può intuire, le implicazioni possono essere imprevedibili.

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