Nata nel 1993 a Kent, figlia di immigrati del Punjab (India), Sanya- Jeet Thandi (nella foto con Nigel Farage) è entrata nel 2011 nel partito Ukip. Studente della London School of Economics, la donna è diventata il volto del movimento britannico anti-euro. Sempre accanto al leader Nigel Farage, Sanya ha contribuito a rinnovare in parte la cattiva immagine che aveva l’Ukip: un gruppo composto da vecchi politici bianchi con pregiudizi razziali. “Ecco una stella emergente”, diceva con orgoglio Farage. Sanya era diventata un simbolo contro il razzismo, come l’ex ministro italiano Cécile Kyenge.
LA CAUSA DELLA ROTTURA
La favola però è finita presto. Dopo essere stata impegnata come coordinatrice degli eventi dell’Ukip, la giovane d’origine indiana ha deciso di dimettersi del partito a pochi giorni dalle elezioni europee. “La direzione che ha preso il partito è terrificante. L’Ukip è caduto in un populismo razzista per il quale non si può votare. Ho deciso di lasciare il partito e di astenermi alle elezioni”, ha spiegato Sanya al Guardian. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la campagna anti-immigrazione lanciata due settimane fa, che punta il dito “sui 26 milioni di europei disoccupati, disposti a togliere posti di lavoro ai britannici”.
LA PARABOLA DELL’UKIP
“I miei genitori sono nati in India e hanno lottato per guadagnarsi uno spazio nel Regno Unito. Sostengo l’immigrazione e chiedo uguale opportunità per chi viene fuori dall’Unione europea. So che viviamo in un’isola piccola e che tutto deve avere un limite. Ma non sopporto la retorica aggressiva contro l’immigrazione”, ha scritto Sanya. Lei si definisce liberale, ma crede che Cameron e i conservatori siano troppo blandi. “L’Ukip è stato il primo partito per il quale ho votato perché difendeva la mia libertà individuale, l’idea di uno Stato meno invasivo e l’abbassamento delle tasse… oggi all’Ukip sta esplodendo la stupidaggine”, ha spiegato.
GLI ESPULSI
A differenza di Beppe Grillo nel Movimento Cinque Stelle, Farage ha cacciato dal partito i membri che hanno esagerato nei toni. Negli ultimi due mesi, insieme all’ascesa del movimento nei sondaggi, sono stati buttati fuori dall’Ukip sei candidati. Tra loro c’è l’editorialista Andre Lampitt. La frase per la quale è stato punito?: “L’Islam è un’organizzazione malvagia… è necessario imporre un codice di condotta ai musulmani che vogliono restare nel Regno Unito”. Dopo queste parole, il sogno di Lampitt di diventare un europarlamentare è sfumato.