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Pil e conti pubblici, perché Renzi non può gioire troppo

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FRENATA ITALIANA I dati sul Pil spengono le speranze di una ripresa dell’economia nostrana: Eurostat registra una contrazione dello 0,1% dopo il rialzo dello 0,1% nell’ultimo trimestre del 2013 (Repubblica). Piazza Affari reagisce con un -3,61%, toccando il livello minimo da quasi due mesi e mandando in fumo 17,6 miliardi (Corriere).

Fallimenti record I dati del Cerved fotografano un nuovo primato negativo anche sul fronte imprenditoriale: tra gennaio e marzo sono fallite 3.811 aziende, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2013, ma chiudono meno (-3,5%) imprese  (La Stampa). Secondo il Sole 24 Ore a zavorrare il Pil italiano sono soprattutto l’industria dell’energia e delle costruzioni.

Orizzonte Europa La migliore dell’Ue è la Germania, il cui Pil cresce dello 0,8%, superando persino le attese degli analisti. In via di guarigione dalla crisi la Spagna, invariato il Pil francese, mentre la maglia nera va all’Olanda: -1,4% (Financial Times). Secondo la Bce, su cui crescono le pressioni per un intervento deciso, l’Europa crescerà dell’1,1% nel 2014 (Sole 24 Ore).

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