Nell’ultima settimana dedicata alla campagna elettorale europea misuriamo una febbre altissima, troppo alta del partito euro disfattista, con quei santoni che si aggirano come saltimbanchi nelle piazze predicando la fine della moneta unica, la scissione unilaterale del patto monetario, non ha la minima idea o proposta costruttiva mentendo spudoratamente sulle conseguenze che si andrebbero a creare.
Eh… sì non si ammettono mai gli errori compiuti anche e sopratutto da noi e dai nostri sprechi, ed è più comodo sparare sull’Europa, sulla mancata integrazione economica, sociale, istituzionale e politica tra i paesi partners dando soprattutto la colpa alla Germania. I toni si alzano volano parolacce e minacce con la sciabola in pugno senza offrire una pur minima prospettiva.
Trovo assolutamente ragionevole la proposta della Fondazione Einaudi che ipotizza una Assemblea Costituente Europea che sostenga il processo di integrazione federale democratica così da realizzare più Europa non meno Europa. Noi abbiamo le nostre beghe governative che ammorbano non poco l’aria, il clima, il nostro senso di appartenenza e un impegno nella cittadinanza attiva. Il Presidente del Consiglio in queste ore cerca di acchiappare più consensi elettorali possibili e, devo dire la verità, da quando siede sullo scranno più importante del nostro Paese, non ha mai dimenticato nemmeno un giorno di agire a gamba tesa come capo di un partito che però non è l’Italia.
Così il populismo radicale e sguaiato dellex comico oggi addirittura autodefinitosi peggio di Hitler (che demenziale danno!) raccoglie ancora più seguaci e Renzi purtroppo perde tempo a rincorrerlo con toni da guerriglia armata. Dunque il canuto giullare sia lasciato ad incantare le truppe, e Matteo Renzi ascolti le persone sagge, dia una sterzata robusta alla strategia adottata non rincorrendolo ma ponendosi al Paese come colui che ha bisogno del Paese per risollevare le nostre sorti con proposte credibili perché noi temiamo una estate in una situazione politica delirante.
Ascolti coloro che hanno a cuore la nostra Patria, valorizzi ciò che di buono soprattutto in questi ultimi giorni abbiamo realizzato con il decreto sul mercato del lavoro. Basta con una TV di Stato che promuove su RAI tre una fiction mettendo in onda una simulazione di una lavoratrice perseguitata da una imprenditrice perché le fa firmare una dimissione in bianco. Sono sconcertata da questa nuova serie già pubblicizzata che nella prima puntata racconta una situazione che prende di mira le aziende e che per fortuna con il buonsenso del decreto sul mercato del lavoro ha valorizzato, contrariamente a quello che si dice nella fiction, una procedura che sostiene sia le imprese, che le lavoratrici, che il lavoro regolare senza ripristinare con una demagogia insopportabile una procedura strumentalizzata.
E non è finita poiché la seconda puntata di RAI tre di questa delirante fiction (che a sentire gli autori dovrebbe far comprendere il mercato del lavoro) è dedicata all’apologia del precariato e ”Dagli con l’imprenditore che non assume il povero giovane….”
Imponiamo alla Rai di Stato di spiegare correttamente cosa è l’apprendistato, il programma Garanzia Giovani, cos’è il contratto a tempo determinato e perché è da sviluppare e come aiutare il nostro paese. Noi abbiamo bisogno di sostenere l’occupabilità dei giovani e delle donne. Basta con chi fa demagogia “contro”. Noi siamo e dobbiamo essere un Paese unito “per”.