Si delineano i primi aspetti della privatizzazione di Fincantieri su tempi, valori e pure obiettivi dell’azionista Cassa depositi e prestiti.
I TEMPI
Il collocamento in Borsa di Fincantieri avverrà nell’ultima settimana di giugno. Ad affermarlo negli scorsi giorni è stato l’ad del gruppo, Giuseppe Bono, che in un’intervista al Wall Street Journal ha precisato che la privatizzazione dovrebbe riguardare almeno il 40% della società, con lo Stato che manterrà comunque una quota di controllo, tramite Cdp.
LE PREVISIONI
L’operazione dovrebbe valutare l’intera Fincantieri più di 1 miliardo di euro. Per quanto riguarda le prospettive del gruppo, Bono prevede una crescita delle attività di costruzioni navali, anche se il budget per la difesa delle potenze occidentali resterà invariato. In particolare, Bono nell’intervista al Wall Street Journal vede opportunità di crescita in Brasile ed Emirati Arabi Uniti.
I VALORI
Dai documenti dell’assemblea dello scorso 5 maggio, che ha dato il via libera alla quota del gruppo della cantieristica navale, emerge innanzitutto – scrive oggi il quotidiano Mf/Milano Finanza – che il livello minimo da cui si partirà per stabilire il prezzo delle azioni in aumento di capitale è di 0,75 euro. Si tratta – scrive Mf – del valore del patrimonio netto per azione di Fincantieri a fine 2013 e su questa base, sotto cui in ogni caso non si potrà scendere, dovrà lavorare il consiglio di amministrazione per stabilire il prezzo di emissione dei titoli (privi di valore nominale) per la prevista ricapitalizzazione da 600 milioni.
L’IPO
Ma l’aumento di capitale sarà solo una delle gambe dell’operazione, sottolinea oggi il quotidiano Mf/Milano Finanza. I documenti ufficiali indicano che l’offerta globale dovrebbe prevedere anche una parte di azioni in vendita, cedute dal socio di Fintecna che è al 100% la Cassa depositi e prestiti presieduta da Franco Bassanini e guidata dall’ad, Giovanni Gorno Tempini. Come per le privatizzazioni parziali di Poste ed Enav, anche per l’ipo di Fincantieri si potrebbero prevedere agevolazioni per i dipendenti.
LA PROSPETTIVA CDP
La Cassa depositi e prestiti, controllata dal ministero dell’Economia, da un lato dunque scenderà nel capitale sociale di Fincantieri, acquisendo nuove risorse, e dall’altro lato diluendosi potrebbe incorrere in mano lacci per l’attività di finanziamento che in passato la Cdp ha svolto a favore del gruppo capitanato da Bono.