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Europee 2014, chi vincerà secondo Renzi, Grillo e Berlusconi

Abbiamo vinto noi. Per evitare che il giorno dopo il voto, come avviene spesso, questo ritornello venga ripetuto indiscriminatamente da tutti i leader politici, conviene fissare prima qualche asticella. Magari con l’aiuto delle dichiarazioni degli stessi leader. Così da capire, lunedì prossimo, 26 maggio, chi avrà davvero vinto. E chi invece, al di là delle dichiarazioni di circostanza, avrà perso.

RENZI METTE LE MANI AVANTI

Matteo Renzi preannuncia oggi al Fatto quotidiano un risultato elettorale stupefacente: “I sondaggi non si possono dire, ma tutti gli indicatori dicono che sarà molto positivo”. Il presidente del Consiglio, forse colto dalla fifa a 5 Stelle, mette le mani avanti e spiega che “anche sotto il 30% resterò al governo”.

Nell’intervista corale al quotidiano di Padellaro e Travaglio, il segretario dei Democrat chiarisce: “Avrò vinto le elezioni se il Pd sarà il primo raggruppamento. E avrò perso se avrò preso meno voti di Bersani e Franceschini”. Alle ultime Politiche, il Pd prese il 25,43%, in calo rispetto al 26,12% delle Europee 2009. Un risultato che fu considerato una sconfitta perché non sufficiente a classificarsi come primo partito. Sono quattro, cinque punti in più rispetto al M5S allora i numeri che servono a Renzi per dirsi davvero vincitore. Numeri quindi molto lontani dal 40% a cui vuole portare il suo partito alle prossime Politiche, come ha dichiarato a Bersaglio mobile a fine marzo.

GRILLO OLTRE LE SPARATE

Beppe Grillo non ha dubbi. E’ il suo movimento il primo partito e per corroborare questa affermazione, cita percentuali bulgare. “Siamo al 96%”, ha ironizzato lunedì sera a Porta a porta, “abbiamo fatto dei sondaggi e ci danno al 60%”, ha poi ridimensionato, ma neanche tanto, nelle ultime ore. Alle scorse Politiche, il M5S aveva esordito come primo partito, con il 25,56% dei voti. Al di là delle sparate, Beppe non può scendere sotto questa soglia se non vuole uscire sconfitto da queste urne.

BERLUSCONI AL RIBASSO

Per Forza Italia l’obiettivo alle Europee è il 25%, dice SkyTg24. Un risultato piuttosto difficile se si paragona a quello ottenuto dall’intero Pdl lo scorso febbraio, cioè il 21,57.

Ora che FI ha perso la costola degli alfaniani e il loro leader si è dimezzato a causa di una condanna definitiva della Cassazione, l’asticella per non dirsi perdente è forse più modesta. “Sotto il 20% sarebbe un disastro”, è il ritornello al ribasso di un movimento condannato dai sondaggi al terzo posto. Meglio dimenticare il glorioso 35,26% delle scorse Europee.

ALFANO SFIDA IL QUORUM

Per la “startup” di successo di Angelino Alfano, così come lui ama definirla, i sondaggi che danno Ncd al 6% sono già un ottimo esordio, secondo il suo leader. Per la corsa alle Europee in coppia con l’Udc, è chiaro però che è la soglia di sbarramento del 4% a essere determinante.



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