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Bisogno di lavoro

Mentre lo spread svolazza lugubre e centinaia di milioni di euro arrugginiscono nei piazzali dell’Ilva, mentre la costituzione più bella del mondo rischia di essere manomessa in notturna da qualche azzeccagarbugli, mentre volano parole grosse e speriamo solo quelle, il paese normale avrebbe bisogno di qualche posto di lavoro in più, di un po’ di tranquillità in più e di qualche opportunità in più per i nostri giovani.

Renzi scopre improvvisamente di non essere santo né tantomeno “santo subito”.
Il paese reale si accontenterebbe di vedere pagati i debiti della pubblica amministrazione, tutti e per davvero.
E perché le banche non ritornano a far banca con il vecchio sconto fatture almeno sui lavori fatti per lo stato e dallo stato stesso certificati?
Non vuole grandi cose questo Paese ma tornare a casa senza l’angoscia di un domani strozzato da furori di piazza, da gufi permanenti e da un misto di improvvisazione e talora inettitudine che lasciano tutti con il fiato sospeso.
Renzi ci ha messo coraggio, voglia di fare, una ventata di giovanile e positiva elettricità ma ora è il momento di rassicurare il paese, l’Europa e in fin dei conti tutti noi stessi.



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