“Forse mai come prima d’ora le Europee hanno preso un significato politico. Verrà completamente riscritta la geografia elettorale. Ed è chiaro che il governo è al centro della tempesta”. Ecco la fotografia del voto di domenica scattata Marco Damilano, firma dell’Espresso e volto di Gazebo su Rai Tre.
Renzi dice che anche se il Pd andrà sotto il 30% lui resterà a Palazzo Chigi. Inizia a mettere le mani avanti?
Certamente Renzi non ha commesso l’errore di legare la sua permanenza a Palazzo Chigi al voto. In realtà però fin dall’inizio della sua segreteria, l’appuntamento del 25 maggio è stato visto come una legittimazione popolare del cambio della guardia al governo. Lui non l’ha mai detto ma ora che questa data si avvicina, queste elezioni sono sempre più politiche.
Quello di domenica è dunque un “voto politico”, come ripete Grillo da settimane?
Forse come mai in precedenza. C’è da testare il nuovo governo, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano fa il suo esordio elettorale, il M5S deve verificare la sua consistenza, per la prima volta Berlusconi ha dovuto fare la sua campagna elettorale senza potersi candidare. Il significato politico è altissimo. Verrà completamente riscritta la geografia elettorale. Ed è chiaro che il governo non è fuori dalla tempesta, ma ne è al centro.
Renzi vince se…
Renzi vince se il Pd supererà il 30% come risultato. A livello politico, vince se Grillo arretra e la maggioranza di governo, compresa dunque Ncd, tiene. Se così non fosse, significherebbe che la maggioranza sarebbe minoranza del Paese. Un grande problema politico dunque.
Il governo è a rischio?
Non mi aspetto che lunedì ci siano le dimissioni del governo. Ma è a rischio il percorso delle riforme a cui il governo ha legato la sua esistenza. Penso sia stato un errore non approvare la legge elettorale prima del voto europeo. Adesso ci sarebbe una via d’uscita.
Renzi a Porta a Porta ha annunciato che lascerà se bloccano le riforme…
Questo potrebbe essere il pretesto per andare a votare senza ammettere la sconfitta. Dire ‘non ho fallito io, ma il Parlamento’ funzionerebbe come argomento da campagna elettorale. Fino a ora il Pd è stato tutto unito attorno a Renzi, senza particolare entusiasmo ma accettando il suo percorso. Se questo verrà messo in discussione, Renzi potrebbe prenderlo come pretesto per far saltare la legislatura. Sarà il tema politico dei prossimi mesi.
Intanto chi ha vinto a livello comunicativo la campagna elettorale?
Vince chi produce l’effetto di maggiore sorpresa. E da questo punto di vista, il ritorno di Grillo in un talk show in Rai è stato l’evento politico mediatico della campagna elettorale. Renzi ha sbagliato a intasare tutti i canali. Il suo ruolo gli avrebbe consentito uscite più mirate e meno martellanti. Berlusconi è sembrato invece una vecchia gloria che si aggirava in tv con argomenti d’antan. L’unico suo giorno da protagonista è stato quando è entrato al centro anziani di Cesano Boscone.