E’ una nota amara quella che concede Silvio Berlusconi il giorno prima delle Europee. “Non poter votare mi pesa molto”, ha commentato all’uscita del centro “Sacra famiglia” di Cesano Boscone, dove ha trascorso il suo terzo giorno di servizi sociali.
Questo è solo uno degli effetti collaterali che prevede la sua condanna definitiva per il processo Mediaset. In questa campagna elettorale, il leader di Forza Italia non si è potuto candidare, non è sceso in piazza come invece hanno fatto i suoi due “competitor” Matteo Renzi e Beppe Grillo, ha dovuto controllare esternazioni, spostamenti, orari. Un (ex) Cavaliere a metà, descritto da Marco Damilano su Formiche.net, come “una vecchia gloria che si aggira in tv con argomenti d’antan”.
Il fondatore di Forza Italia, al di là di questo scoglio elettorale, dovrà fare i conti con diverse questioni. In primis la successione nel partito, visto che all’orizzonte non si vedono leader con il “quid” giusto e l’ipotesi dinastica, con il passaggio di testimone a Marina, lascia perplessi in molti.
Il sogno di Berlusconi poi di unire tutti i moderati per ora è lontano, coperto da tutti i battibecchi elettorali appena passati. Ma sembra questa l’unica strada per tentare di risollevare il centro-destra da terza forza del Paese a cui queste elezioni sembrano averlo destinato.
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