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Che tristezza i popolari che si beano di aver votato il socialista Renzi

La sfida era tra la rabbia e la speranza. Ha vinto quest’ultima e gli italiani hanno dimostrato di non essere rassegnati alla disperazione.
Hanno creduto in Matteo Renzi assegnandogli probabilmente l’ultima chance per la difesa  del sistema politico.

Beppe Grillo si è dimostrato abile a riempire le piazze, i suoi nuovi palcoscenici, ma non a raccogliere il consenso nelle urne.
Al terzo e al quarto Stato è mancato un catalizzatore credibile  in grado di proporre una seria strategia politica.

I popolari escono distrutti per la loro incapacità di ritrovare un ubi consistam e fa un po’ tristezza leggere alcuni amici felici di aver concesso il loro voto a Renzi, ossia a sostegno di quel gruppo che sarà il più forte nel PSE.

Rifletteremo seriamente sul da farsi tanto in Italia, dove il patto del Nazareno ha funzionato a senso unico, che in Europa, dove i risultati elettorali in Francia e Gran Bretagna rischiano di minare alla base la costruzione comunitaria.

Servirà la migliore tradizione dei popolari e quella dei socialisti per dare una sterzata strategica alla politica europea, alternativa a quella sin qui perseguita e difesa da frau Merkel.



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