Il vertice europeo che si è tenuto martedì a Bruxelles ha segnato l’inizio delle negoziazioni tra i vari Stati, per l’assegnazione delle principali “poltrone europee”.
Sono infatti in corso le trattative che porteranno da un lato alla scelta dei candidati alla Presidenza del Parlamento europeo (l’Europarlamento voterà nella sessione costitutiva di luglio a Strasburgo il suo presidente), e dall’altro alla nomina del presidente della Commissione europea e del presidente del Consiglio della Unione europea.
LE CARICHE DA ASSEGNARE
Ma sul tavolo delle trattative, oltre a queste tre importanti cariche, c’è anche la nomina dell’ Alto Rappresentante della Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza (una sorta di Ministro degli Affari Esteri dell’Europa). Una volta trovata la quadra su questi nomi, verranno assegnati gli altri Portafogli ai componenti della commissione europea. Alla luce delle prime indiscrezioni che arrivano da Bruxelles, né Junker (nonostante la vittoria del PPE alle europee), né Schulz (candidato dei socialisti) godono delle simpatie della Merkel e degli altri principali leader; quindi probabilmente il nuovo Presidente della Commissione europea sarà il frutto di un compromesso. In quel caso a Junker potrebbe essere affidato il prestigioso incarico di presidente del Consiglio europeo (ma privo di poteri reali), in modo da dargli una specie di contentino per aver guidato i popolari nella campagna per le europee.
LA PARTITA DELL’ITALIA
In questa fitta trama di assegnazioni, l’Italia potrebbe giocare invece una partita doppia: presidenza del Parlamento europeo e Alto rappresentante della Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Ma il risultato di questa partita dipenderà dalla capacità del nostro Premier di comprendere le dinamiche europee e di inserirsi abilmente nella partita, in considerazione del suo risultato elettorale in Italia. Per quanto riguarda il Parlamento europeo Gianni Pittella è considerato un ottimo candidato, in considerazione del fatto che, oltre a una lunga e intensa esperienza di Parlamentare europeo, ha già ricoperto per 5 anni il ruolo di vice presidente vicario del Parlamento europeo. Ma anche Paolo De Castro potrebbe ambire a un riconoscimento all’Europarlamento o addirittura nella Commissione europea, visto che è stato molto apprezzato nei passati 5 anni come Presidente della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo.
Per quanto riguarda invece la figura di Alto Rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza chi potrebbe essere il candidato italiano ideale da sottoporre all’approvazione degli altri Paesi europei? In questi giorni circola il nome di Massimo D’Alema, nome che era già circolato per la stessa carica, ma senza successo, nel 2009. Stiamo parlando di un politico di fama e conosciuto negli ambienti internazionali, ma la sua candidatura forse smentirebbe la politica di rottamazione decantata in un primo momento da Renzi. Ma se invece il Premier abbandona l’idea di avere un italiano in quella posizione, dovrà come minimo chiedere una delle poltrone di Vice Presidente della Commissione europea con un portafoglio di peso, in quel caso sarà Enrico Letta il nostro candidato?
LE DINAMICHE EUROPEE
Ad ogni modo, le dinamiche europee fanno in modo che il Presidente della Commissione europea, sia espressione del partito che vince le elezioni europee in questo caso il PPE) e che la seconda carica più importante, ovvero l’Alto Rappresentante della UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sia espressione del secondo partito, dunque i socialisti europei, con il Pd in pole position.