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Se ad Announo vince Giovanardi

Ho guardato alcuni spezzoni della trasmissione Announo condotta dalla brava Giulia Innocenzi e, malgrado non abbia alcuna simpatia personale per l’on. Carlo Giovanardi e nonostante ci separi un universo e forse più sulle questioni dei diritti civili e del modo stesso con cui concepiamo la Politica, devo proprio dire che dal confronto con “questi” giovani ne è uscito non solo vincitore, ma anche galantuomo.

Sono uno di quei noiosi giovani (ho ancora 27 anni) che non fanno cose strane, non ho mai usato sostanze stupefacenti , né leggere né pesanti e nemmeno a mezza strada. Non ho mai acceso una sigaretta perché l’odore mi produce ribrezzo e difficilmente bevo alcolici. Sono un giovane noioso, secondo l’opinione di un Fedez qualsiasi (ma chi è poi?) o di un Chicoria (uno spacciatore!).

Sono proprio contento di non essere un giovane al passo coi tempi, se questo deve significare lo spettacolo indecoroso a cui ho assistito. E non sono un bacchettone. La mia personale posizione sulla questione “droghe leggere” o “droghe pesanti” è presto detta: sono personalmente contrario all’uso di droghe, se fosse per me le cancellerei dalla faccia della terrà assieme ad alcool e sigarette, così come con ogni forma di inciviltà e di veleno, materiale o immateriale, che appesta il nostro mondo. Tuttavia, questa è la mia personale visione delle cose e da democratico credo che sia lecito per altri pensarla diversamente e vivere diversamente.

Lo Stato, che rappresenta la mia posizione, così come quella di altri che non la pensano come me, deve essere garante della sicurezza di tutti, al di là dei giudizi di valore. Quindi sono favorevole ad una legislazione severa nei confronti di chi spaccia droga, ma sono anche a favore di una legalizzazione delle sostanze leggere per togliere spazio di azione alla criminalità organizzata e ai piccoli criminali. Questo è per me un principio di democrazia e libertà.

Dal punto di vista delle argomentazioni, i giovani in studio hanno quasi convinto me a passare dalla parte di Giovanardi. Sentire un tipo accusare un politico che ha legiferato, seppur male (e questa è la mia opinione) di averlo mandato in galera, perché lui dalla droga leggera è passato a cocaina ed eroina e si è fatto cinque anni, bhe ho una sorta di repulsione. Così come l’elevato grado di argomentazione di questo “rapper” (credo sia così).

Infine, sentire dire “qualcuno che spaccia ci deve pur essere” mi procura ancora di più fastidio e repulsione.

La legge deve essere rivista, senza dubbio, ma serve una vera e propria azione educativa (o rieducativa) perché ci sono modelli sbagliati in giro. Si può essere d’accordo sul fatto che ognuno vive a proprio modo, e che lo Stato deve intervenire per tutelare i suoi cittadini e rispettarne i diritti, ma non c’è nessun obbligo di propagandare l’uso di queste sostanze né di sminuire la portata dannosa per la salute che ciascuna droga ha o può avere.

Se i giovani emancipati sono questi, e se il futuro che ci auguriamo è questo si salvi chi può. Mi sento male. Preferisco andare a giocare a bocce con qualche ottantenne, ma ci tengo comunque a precisare che “fumarsi delle canne” non è un valore aggiunto né un motivo di vanto. Poi fate voi.



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