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Leopolda o Pippo, ma incalziamo l’esecutivo Renzi

Ma chiamiamolo Pippo. Si perché di un laboratorio di proposte o di cantiere o pensatoio come se fossimo in una azienda che è dismessa e che vogliamo che riprenda energia ce ne sia bisogno non c’è dubbio, ma non con quella confusione che c’è oggi nella stagione renziana.

Sì perché per esempio sulla questione Rai dove oggi tutti sono contro tutti la parabola renziana ,alla Leopolda disse altro di quello che dice oggi. Noi ben ci ricordiamo:  proposero di dividere il servizio pubblico dalle reti Rai commerciali finanziando il primo con il canone e le seconde con la pubblicità.

Poi il pensiero delriano ha proposto di pagare il canone con la bolletta elettrica oppure dall’illuminato sottosegretario alle Comunicazioni, di cui mi sfugge il nome, arriva la pensata di farlo pagare a consumo. Peccato che non stanno in piedi nessuna delle due fantasiose idee poiché insieme canone e bolletta non possono convivere poiché l’energia è concorrenza e dunque non ha una unica governance e il canone e’ una tassa da pagare una sola volta. Si paga poi il canone per quanto guardi la Rai ? Male ahinoi!, siamo al massacro del pubblico anche se  blandito da una pubblicità di questi giorni in cui la Rai si difende dimostrando che noi in confronto ad altri paesi facciamo pagare un canone più basso.

Peccato però che evadiamo clamorosamente non paghiamo  poiché in verità di una Rai che offre pacchi e patetiche fiction nonché giornalisti opinionisti stesi sul tappetino renziano che  a serata vengono pagati 5300 euro, veramente non ne sentiamo il bisogno.

Poi sicuramente una destra normale e non confusa dovrebbe rilanciare nel cantiere Pippo un insieme di proposte concrete che rimettono in moto veramente il nostro Paese. Sicuramente facciamo bene i conti sui 9,3 miliardi che mancano in Europa e chiariamo da dove li possiamo prendere senza ostinarci a rinnegare altre manovrine.

Il peso delle tasse spinge sempre di più sul versante fiscale. Dove sono le privatizzazioni annunciate e la delega al lavoro completata veramente con quella armonizzazione che serve ad un mercato competitivo? E poi abbiamo la qualità dell’insegnamento e un piano industriale italiano da mettere in pista. Non si vive di accise alle sigarette e alla benzina o di patrimoniali…

Ecco Pippo questo deve fare incalzare ragionevolmente l’esecutivo renziano da bravi maestri e maestre quali siamo.

Alessandra Servidori



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