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Sarà Fitto il prossimo epurato di Forza Italia?

L’indizio numero uno lo si può trovare nelle parole riservate a Raffaele Fitto da Francesca Pascale. “Ha l’accento troppo marcato”, avrebbe detto la fidanzata di Berlusconi in una indiscrezione, mai smentita, di Repubblica.

Nessuno lo dice apertamente ma per “mister preferenze” tira una brutta aria nel suo partito. Sono tanti i fattori che indicano un rischio siluramento dell’ex ministro.
Innanzitutto la scarsa stima che il leader di Fi sembra avere nei suoi confronti. L’ex Cavaliere non si fida di lui, “che gioca a fare il Renzi ma non lo è”, ha riportato il Corriere della Sera. Per questo non è disposto a concedergli alcunché.

Niente primarie di partito né di selezione della classe dirigente, come Fitto chiede da mesi. Le primarie ci saranno ma di coalizione e a tempo debito, cioè in occasione delle Politiche.
Per il rinnovamento della classe dirigente, si farà alla vecchia maniera, cioè con i congressi regionali e provinciali. Una modalità che Fitto ha definito “lenta e superata”.

E poi via allo scouting di nuove leve con Giovanni Toti, già in partenza per un tour al sud, il sud di Fitto, e Alessandro Cattaneo, quando avrà superato il ballottaggio a Pavia. Insomma è tempo di quella che l’ex ministro ha bollato come “una selezione dall’alto che non ha più senso”.

Ciliegina sulla torta, i tanti accostamenti che tra gli azzurri si sentono, da Paolo Romani a Denis Verdini, tra Fitto e Alfano. Ed è ironico il convergere delle sorti tra il presunto traditore e l’ex capo dei lealisti che tanto lo avevo osteggiato.



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