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Serve una nuova speranza Popolare

Quanto è accaduto con la purga staliniana del combinato disposto Renzi-Casini contro l’amico Mario Mauro, defenestrato dalla commissione affari costituzionali, di cui il PD intende avere il controllo ai fini del passaggio dei due obiettivi immediati del governo , Italicum e modifica del senato, rappresenta l’ennesimo segnale del degrado istituzionale che si accompagna a quello morale, culturale, sociale e politico del Paese.

Ciò che si intende perseguire, con il ricatto del sicuro prossimo voto di fiducia, è una trasformazione radicale del sistema, che non può essere realizzata da un Parlamento oggettivamente in condizioni di illegittimità e non rappresentativo delle forze reali presente in Italia.

Da qualche tempo chiediamo inascoltati la convocazione di un’assemblea costituente, con la legge elettorale, quella uscita dalla sentenza  della Corte Costituzionale contro il “porcellum” di cui l’attuale Parlamento è espressione, unica alternativa al permanere di un esecutivo e di due camere che non hanno più alcuna legittimazione giuridica e politico amministrativa;  valide, forse, solo per affrontare i temi più caldi di un’emergenza senza fine.

Se a  tutto  ciò  si aggiungono gli scandali che stanno emergendo in varie parti del Paese, dall’EXPO al MOSE, sino ai massimi vertici della Guardia di Finanza e la partecipazione di esponenti non secondari della stessa magistratura, ,  vuol dire che siamo arrivati al punto inferiore della morta gora in cui è precipitata l’Italia.

Matteo Renzi  ha saputo certamente raccogliere il voto della paura e della speranza nelle elezioni europee, ma non è per nulla chiaro  ciò che succede e potrà accadere in un partito, il PD, ridotto a un ircocervo senza più storia e cultura politica di riferimento;  squassato tra il giovanilismo di “una chimera pop-liberale-democratica”, come Gianni Fontana ha ben definito “ il renzismo”, nella recente assemblea dei soci DC del 7 Giugno a Roma, e la collocazione acritica nel PSE a guida tedesca.

Lo sfascio dell’area di centro-destra e dei moderati è sotto gli occhi di tutti. Finito il collante del potere e del carisma del Cavaliere, siamo alla progressiva disintegrazione di un’area elettorale che non ha mai avuto storia e cultura politica.

Dobbiamo ripartire dagli undici punti dell’appello politico agli italiani, proposti dall’Osservatorio Internazionale del Cardinale Van Thuân, con il recente saggio: “ Un Paese smarrito e la speranza di un popolo” e da quanto “i democratici cristiani non pentiti”, con altri gruppi e associazioni, hanno saputo redigere con il documento della tre giorni al convento di Sant’Anselmo ( 17-18 e 19 Gennaio 2014).

Va impegnata ogni migliore energia per costruire l’unità dei Popolari, superando le residue  egoistiche aspirazioni di corto respiro di qualche furbastro, foriere solo di ulteriori lacerazioni politiche, a partire dall’organizzazione di una convention con gli Istituti di cultura Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi e con la fondazione Konrad Adenauer, al fine di elaborare una rinnovata proposta democratico cristiana per l’Europa.

Restano intatte le tre questioni che, oggi più che mai, anche alla luce del verminaio degli scandali che ammorbano l’aria del sistema Italia, con grande lucidità il prof Paolo Savona ha posto all’opinione pubblica del nostro Paese:

1. Vogliamo  restare nell’euro con le conseguenze sotto i nostri occhi o affrontare il costo dell’uscita?

2. Vogliamo  continuare ad aumentare il debito pubblico per stare meglio o tagliare la spesa pubblica accettando le conseguenze?

3. Vogliamo rimborsare il debito pubblico cedendo il patrimonio statale o pagando più tasse per rimborsarlo?

E, infine, siamo pronti per un’azione di responsabilità collettiva contro quei politici e commis d’Etat chiaramente indicati dal Prof Giuseppe Guarino che si sono resi responsabili della stesura e approvazione di regolamenti comunitari attuativi illegittimi, e, dunque, nulli, rispetto alle indicazioni previste dai Trattati di Maastricht, Amsterdam e Lisbona, generatori del fiscal compact e di tutte le assurde decisioni dell’Unione Europea?

Serve una  risposta democratico cristiana e popolare , che dobbiamo sviluppare senza indugi  per  offrirla ai nostri cittadini dell’Europa,  alla valutazione del PPE e dei nuovi Popolari eletti a Strasburgo e su cui aprire un serio e costruttivo confronto con la CDU della Merkel e la CSU tedesca.

Questo è quanto abbiamo chiesto all’amico Fontana a conclusione dei lavori della nostra assemblea il 7 Giugno  e che ci impegneremo a portare avanti con quanti sono interessati al progetto di riunificazione dei popolari italiani.

Ettore Bonalberti

www.lademocraziacristiana.it

www.insiemeweb.net

www.don-chisciotte.net



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