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Mutui casa in ripresa: questo il dato positivo registrato dall’Abi

A partire dall’inizio del 2014 i mutui casa segnano un +26,5% rispetto all’inizio del 2013

Comprare casa facendo leva sui risparmi è ad oggi praticamente impossibile visto il costo di terreni e immobili. Per tutti gli italiani che vogliano metter su famiglia o semplicemente avere uno spazio per sé dove vivere indipendentemente, allora, viene in soccorso l’esercizio del finanziamento. E i consumatori, d’altronde, sempre più propensi a questo tipo di acquisto rateizzato, si informano, spesso in rete, confrontando i mutui di Cariparma con quelli di Barclays o ING Direct.

Le ultime rilevazioni Abi dimostrano, infatti, come in Italia, nei primi mesi del 2014, i cittadini si siano mossi alla ricerca delle migliori soluzioni di mutuo per la prima casa, e abbiano deciso di usufruirne, tant’è che le polizze contratte finalizzate all’acquisto di abitazioni ammontano a 7,3 miliardi di euro, segnando un incremento del 26,5% rispetto allo stesso periodo nel 2013.

Questi i valori registrati dall’Abi che, nello sconforto generale, intravede nella ripresa dei mutui un barlume di speranza. I dati in questione si inseriscono infatti in un panorama decisamente più critico per le banche, che vedono i prestiti in calo e i tassi bloccati a valori minimi da luglio.

La qualità del credito continua a segnare un deciso peggioramento: gli ultimi dati sulle sofferenze lorde mostrano un aumento a quota 166,4 miliardi,  rispetto ai 164,6 miliardi di aprile.

Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell’8,8% ad aprile 2014, valore che raggiunge il 14,9% per i piccoli operatori economici, il 14,2% per le imprese ed il 6,5% per le famiglie consumatrici.
La situazione non appare migliore in relazione alle sofferenze nette, in aumento nel mese di aprile, che raggiungono i 76,7 miliardi.

Se i prestiti mantengono una certa stabilità, un nuovo problema è rappresentato dalle obbligazioni, infatti il rapporto Abi registra un calo nella raccolta a medio-lungo termine.
I tassi proseguono nella loro discesa: il valore medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,33% (3,34% il mese precedente e segnando il valore più basso da luglio 2011).
Per quanto riguarda il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese, questo si è posizionato al 3,32%, rispetto al 3,35% di aprile 2014.

Il dati dell’Abi evidenziano anche come lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie si mantenga su livelli particolarmente bassi, toccando a maggio i 214 punti base.

Il quadro generale non sembra pertanto essere dei migliori e a mantenere viva la speranza è il flebile segnale di ripresa lanciato dai mutui, unico appiglio per uno sguardo ottimistico al futuro.



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