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Gli effetti meravigliosi del racconto di un anziano gentiluomo

Capita in una mattina di luglio che tua figlia sostenga l’ultimo esame universitario e lo superi brillantemente, come del resto – occorre riconoscerle il merito – ha sostenuto fino ad oggi tutto il suo percorso di studi.

Capita che ti chiami, ti chieda di celebrare invitandoti a colazione, seppur dolendosi che la madre non possa unirsi a noi perché impegnata a curare cuori stanchi e malati.

Capita che splenda un bel sole, la temperatura sia gradevole, quindi che la signorina decida per un posto all’aperto, esclusivo e disponibile solo per i soci di un noto Club in quel di Monza.

Capita che al tavolo vicino al nostro siedano il padre e la madre di un caro amico con il quale non di rado si organizzano insieme ad altri feste serali e cene estive attorno alla piscina con inevitabili bagni finali. Lui è un signore di 90 anni dalla mente lucidissima, lei altrettanto ha una carica di simpatia, un temperamento brillante e un’ironia che rende piacevolissima la discussione. Insomma, sono davvero una bellissima coppia.

Capita, dopo aver parlato di tutto e di più, di guardare le espressioni di mia figlia mentre ascolta rapita un racconto di lui, di quando ancora giovane studente universitario, appena conclusa la guerra, con alcuni amici avviò in una Roma appena liberata un redditizio commercio di sigarette con i soldati americani. Con i soldi così guadagnati, comprarono un furgoncino, lo adattarono e si inventarono il trasporto pubblico cittadino, sostituendosi all’Atac che a quel tempo non effettuava il servizio. Alternandosi tra lo studio e il mestiere di autista, superò brillantemente periodi notoriamente per tutti assai duri, si laureò per poi intraprendere altre e brillanti carriere.

Capita che dopo averli salutati, salendo in auto scopri che la giovane è ancora assorbita da pensieri su quel racconto, ti dica di aver ben compreso di essere in una condizione privilegiata e di quanto sia determinata a non lasciare che passivamente nella sua vita le cose accadano da sé.

Capita che ti ritrovi a pensare a quando, stasera, lo racconterai a tua moglie, ringraziandola –  anche da qui – per il meraviglioso lavoro che ha fatto come madre di tua figlia.



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