Sono da poco passate le 20 e sei sull’autostrada Catania – Gela. Che è tutta un’oscillazione sia sul piano sagittale che su quello trasversale. Ora si restringe per lavori, ed è tutto un frenare e accelerare. E zigzagare. Ora sale e scende andando appresso agli avvallamenti del manto stradale al punto che gli ammortizzatori non fanno che dire “Giacomo Giacomo”.
Altro che zagare, la Sicilia è terra dello zigzagare. L’autostrada che non è ancora tale perché è incompleta in quanto arriva solo fino a Rosolini, che è ancora priva di caselli e quindi non a pagamento, è già piena di numerosi restringimenti. Quelli necessari allo svolgimento di lavori di manutenzione. Deve essere nata già vecchia lei, come Benjamin Button. Chissà se col tempo andrà a ringiovanire e quanto costeranno i lifting!
Sulla testa, però, mentre marci verso Sud, con l’orizzonte disegnato sul parabrezza, ti si fa incontro Luna. In perigeo. E in un attimo dal pensare a quanto è fetente questa terra nel suo non volersi bene, finisci a pensare a Fetonte. Che a quell’ora, evidentemente, al posto del carro del padre si deve essere messo a tirare quello della Luna. E che, per via della sua mitica imperizia, ti offre, senza volerlo, uno spettacolo unico. Quello di una Luna così vicina che pensi di poter toccare alla prossima curva.
La Sicilia più che terra di zagare, è terra di zigzagare.
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