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Renzi, Mogherini e la baruffa sulle nomine europee

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ORIZZONTE EUROPA
Tutto come previsto Jean-Claude Juncker è il nuovo presidente della Commissione Ue con 422 voti a favore, 250 contrari, 47 astenuti e 10 schede nulle.

300 miliardi per la crescita Tra i fischi degli euroscettici Juncker ha presentato il suo piano per i prossimi 5 anni (Ft): lanciare entro febbraio 2015 un piano di investimenti pubblici e privati di 300 miliardi; lotta al dumping sociale; rafforzare il mercato unico; rendere più trasparenti le trattative per un accordo di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea; adottare una politica comune dell’asilo (Sole).

Il nodo Mogherini  Il ministro degli Esteri italiano è considerata da Juncker “un buon candidato” per la poltrona di Alto rappresentante dell’Unione, ma “ha dieci-unidici paesi contro di lei”, riferiscono fonti vicine al nuovo presidente della Commissione. I dubbi sulla candidata italiana verrebbero dalla sua inesperienza internazionale. L’intesa sulle nomine europee va trovata entro stasera, e Renzi non ha intenzione di mollare (Corriere).

La minaccia “Se non sarà la Mogherini, allora D’Alema”, avrebbe detto ieri Renzi a Merkel, Hollande e Van Rompuy, scrive Repubblica.

RESHUFFLE Rimpasto in Inghilterra, dove il premier David Cameron ha cambiato diversi membri del governo, annunciando i nuovi nomi su Twitter (Guardian). Promosse molte donne, bocciati molti uomini. E’ stata una “mattanza dei maschi”, scrive Peduzzi sul Foglio.

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