Non sono bastate le sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro la Russia a marzo del 2014. L’atteggiamento verso la crisi in Crimea non è cambiato. I sospetti dell’appoggio del governo di Mosca ai separatisti filorussi è confermato con una serie di prove raccolte in una scheda informativa del Dipartimento di Stato americano.
LA STRATEGIA DI PUTIN
I timori di altre azioni da parte del governo di Vladimir Putin nell’est dell’Ucraina hanno spinto l’amministrazione di Barack Obama ad annunciare ieri nuove e più pesanti misure restrittive. Questa volta, ad essere colpite sono imprese del settore energetico, finanziario e della difesa e tra le sanzioni ci sono il ritiro del visto e il blocco di conti correnti.
LA PRESSIONE AMERICANA
Le sanzioni, che coincidono con altre misure da parte dell’Unione europea, non colpiscono l’economia russa, come aveva avvertito il presidente Obama, ma aumentano la pressione verso la Russia. Non sono bloccate, invece, le transazioni finanziarie.
L’ISOLAMENTO
Obama ha spiegato che con questa nuova azione si cerca “il massimo impatto in Russia e allo stesso tempo di limitare gli effetti per imprese americane ed europee… Cerchiamo di far sì che la nuova leadership russa si renda conto che le sue azioni in Ucraina hanno conseguenze, inclusa l’economia russa che si debilita e un aumento dell’isolamento diplomatico”.
LE IMPRESE SANZIONATE
Tra le imprese russe sanzionate ci sono la Rosneft, la più grande azienda statale petrolifera, Novatek, impresa privata di gas e le Gazprombank, filiale della azienda statale di gas Gazprom, e Veb. Tutti pilastri del capitalismo statale russo. Sono stati congelati i vincoli finanziari di diversi fabbricanti di armi, tra cui Kalashnikov. È rimasta fuori Gazprom, la più grande impresa russa che fornisce un quarto del gas consumato in Europa.
I FUNZIONARI NEL MIRINO
Inoltre, sono state annunciate misure contro la Repubblica popolare di Lugansk e la Repubblica popolare di Donetsk, che hanno il controllo dell’Ucraina, e contro Aleksandr Borodai, primo ministro di Donetsk. Alla lista dei 21 funzionari russi sanzionati a marzo, ne sono stati aggiunti altri otto. Nell’elenco c’è anche Sergey Besesda, capo del Servizio del FSB, erede del KGB.
REAZIONI AMERICANE
La notizia ha infastidito non solo la Russia. La Camera di Commercio americana ha criticato le misure perché potrebbero dare spazio ai concorrenti, danneggiando gli interessi commerciali ed economici degli Stati Uniti.
LE SANZIONI EUROPEE
Anche l’Unione europea ha deciso ieri di sospendere la cooperazione finanziaria tra la Russia e la Banca europea di investimenti e la Banca europea di ricostruzione e sviluppo. Il pacchetto di sanzioni è arrivato il giorno dopo la telefonata tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e Obama. La Germania è stata un’intermediaria nella crisi con la Russia, ma da quando sono stati svelati alcuni particolari sullo spionaggio americano i rapporti ne hanno risentito.
Ecco l’annuncio di Obama delle sanzioni contro la Russia in un video del New York Times