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Non ammazzate la famiglia

C’era una volta la famiglia in Italia. Anzi, c’è ancora, nonostante l’oblio a cui la politica la sta condannando. E non inganni il diluvio di parole che i partiti, specie in campagna elettorale, usano dedicare a quest’istituzione così antica e moderna. La esaltano sempre e giurano che le daranno tutti gli sgravi fiscali dell’universo. E che le costruiranno tutti gli asili-nido del pianeta. E che le faranno dare tutti i crediti e la fiducia finora negati dalle banche. E che la aiuteranno, la famiglia, a ricostruirsi e a rinnovarsi con tante norme semplici e ragionevoli. Ma passata la tempesta elettorale, resta il niente. Come se la ripresa economica non dipendesse proprio dalla capacità delle famiglie e dal loro spirito di osservazione e di condivisione, di impegno e di risparmio, di speranza per sé e per i giovani figli e nipoti. La dimenticata famiglia italiana è un pilastro perfino agli occhi degli stranieri. Dalla cinematografia alla letteratura ovunque nel mondo si riconosce quasi con affettuosa invidia il ruolo insostituibile della famiglia italiana. Mai tanto importante nell’epoca dei conflitti permanenti e violenti tra popoli e tra persone. Invece gli italiani sembrano “volersi bene”, è il messaggio percepito dagli altri. La famiglia, dunque, come punto di riferimento per la serenità e per quel po’ di felicità che riesce a sognare e donare, pur in tempo di crisi.

Solo i politici italiani, paradossalmente, riescono nell’impresa di ignorare in concreto, cioè sul piano legislativo, ciò che gli altri additano come modello. Il modello di una tradizione che un tempo si celebrava anche a tavola, col pranzo domenicale pieno di nonni, zie e cugini, e che oggi si rinnova in tante altre forme: il piacere dello stare insieme magari anche e solo parlando coi propri familiari ore al telefonino o su Skype, che annulla le distanze e le bollette. Legami forti e amorevoli di una famiglia che cambia, naturalmente. Una famiglia che spesso s’allarga ad altri e nuovi parenti acquisiti o perduti, riscoperti o “cancellati”, perché le circostanze della vita mutano anch’esse imprevedibilmente. Ma anche il più solo dei cittadini, anche la donna o l’uomo che più abbiano sofferto dal rapporto difficile coi genitori, competitivo coi fratelli, diffidente con i nuovi genitori arrivati “in aggiunta” dopo dolorose separazioni di quelli originari, tutti, insomma, sanno che c’è la tua famiglia pronta a darti conforto e aiuto nel momento del bisogno. E’ il tesoro più importante che abbiamo, sperperato dall’eterna politica che promette e non mantiene.

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