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Difesa, i poteri del governo sulle attività strategiche

Individuare e elencare quali siano, e a quali ministeri facciano capo, le attività strategiche in cui possono essere esercitati i poteri speciali del governo “in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale”.

È questo l’obiettivo di un decreto del presidente del Consiglio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che attua quanto disposto dall’art. 1 del dl 15 marzo 2012 sui poteri speciali del governo nell’ambito della difesa e della sicurezza del Paese. Il dl aveva l’obiettivo di uniformare l’Italia in materia di golden share alla disciplina giuridica dell’Ue, attribuendo al governo poteri di intervento per tutelare gli interessi legittimi, essenziali e strategici italiani.

MINISTERO DELLA DIFESA All’art. 1 del Dpcm si legge che sono di competenza del ministero della Difesa “lo studio, la ricerca, la progettazione, lo sviluppo, la produzione, l’integrazione e il sostegno al ciclo di vita” di “sistemi di comando, controllo, computer per garantire la sicurezza delle informazioni”, come sistemi di guerra elettronica ed acustica, capacità netcentriche terrestri, navali ed aeronautiche e di difesa cibernetica, sistemi crypto e algoritmi per le informazioni classificate.

E ancora tra i sistemi posti sotto il controllo del ministero della Difesa ci sono “i sensori avanzati”, come i sensori acustici attivi e passivi elettroottici, quelli satellitari militari, i velivoli a pilotaggio remoto e i sistemi di missione e di esplorazione subacquea, “i sistemi per contrastare gli ordigni esplosivi improvvisati” e “sistemi d’arma avanzati”.

Questi ultimi, che servono a “garantire un margine di vantaggio sui possibili avversari”, ricomprendono navi da guerra, missili aerei e subacquei, artiglieri terrestri e navali. Completano il quadro su cui agisce il ministero della Difesa “i sistemi di propulsione aerospaziali e navali militari”.

Tra le attività strategiche di studio, ricerca, progettazione anche quelle su “tecnologie di riduzione della segnatura radar, nanotecnologie” e tecnologie “per la progettazione e la fabbricazione di meta materiali” e “materiali radar assorbenti”.

MINISTERO DELL’INTERNO Le competenze del Viminale, invece, riguardano “lo studio, la ricerca, la progettazione, lo sviluppo e la produzione” nei sistemi di sorveglianza e di controllo del territorio, nell’ambito dei compiti di tutela dell’ordine pubblico, relativi “ai sistemi e ai sensori” ottici e radar, ai sistemi propulsivi, a quelli di protezione balistica e a quelli informativi e di comunicazione, anche satellitari, che gestiscono le informazioni e i dati per le attività di difesa civile. Inoltre fanno capo al ministero dell’Interno anche le reti private virtuali utilizzate dallo Stato, i sistema di monitoraggio della radioattività, i collegamenti dedicati alla realizzazione e al funzionamento della rete Interpolizia nonchè le reti di comunicazione ministeriali.

COMPETENZE CONDIVISE Per l’art. 3 del Dpcm sono competenze condivise tra i due dicasteri quelle relative ai “sistemi di rilevazione e protezione Nbcr” e ai “sistemi di rilevazione – con e senza equipaggio – di ordigni esplosivi, sistemi di visione notturna, di sorveglianza e controllo del territorio, nell’ambito dei compiti istituzionali”.

ENTRATA IN VIGORE Come si legge del decreto di attuazione del dl 15 marzo 2012 il regolamento entrerà in vigore il prossimo 15 agosto. IAC


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