Nuove brutte notizie dall’India? Secondo quanto scrive Defense News da Nuova Delhi, il Dipartimento della Difesa indiano avrebbe emesso una circolare interna in cui si decide di congelare le commesse di Finmeccanica e delle sue controllate.
Ancorché non confermata ufficialmente, l’indiscrezione arriva come una doccia fredda. I governi Modi e Renzi sembravano avere messo le basi per un reset delle relazioni bilaterali. Sul caso Marò i toni italiani si erano abbassati e simbolicamente era stata fatta cadere la testa del viceministro De Mistura. Sul fronte, meno clamoroso ma più politicamente rilevante, del processo per corruzione sull’acquisto nel 2010 di 12 elicotteri di Agusta Westland da parte della Difesa indiana, l’archiviazione di Finmeccanica pareva poter essere il segno di un epilogo per quanto possibile positivo. Le stesse dichiarazioni del neo premier indiano, come ricorda la stessa testata Defense News, sembravano incoraggianti per Roma.
Vedremo cosa in realtà è accaduto. Di certo la questione non riguarda il rapporto fra New Dheli e Finmeccanica ma investe la più ampia complessa relazione diplomatica fra i due Paesi. Solo poche ore fa era stata in India il ministro della Difesa italiano. Pinotti aveva incontrato i due Marò ma dovrebbe anche avere avuto contatti con il suo omologo. Hanno parlato di questo nuovo dossier? Quale sarà la reazione italiana?
Di certo, l’India è un gigante economico ed è fra i top spender nella Difesa a livello globale (si vedano i dati dell’istituto Sipri di Stoccolma). Per l’Italia il peso di una lunga e aspra controversia internazionale non è banale. E mentre noi contiamo i danni, altri Paesi si fregano le mani. Ogni business perduto dall’Italia va ad avvantaggiare altre società. Difendere l’interesse di Finmeccanica in India – senza sterili e ridicole dichiarazioni di guerra verso il Paese guidato da Morsi (come accade quando si parla dei due fucilieri) – significa promuovere l’interesse dell’Italia.
