L’arresto del camorrista Aldo Gionta, avvenuta ieri sera al porto di Pozzallo, è certamente una buona notizia. Così com’è stata una buona notizia quella di neanche due settimane fa, protagonista sempre il porto di Pozzallo, dove è arrivata, dopo essere stata intercettata dalla Guardia di Finanza mentre era in navigazione in acque internazionali, la motonave Furkan, nave battente bandiera moldava completamente imbottita di hashish. 70 tonnellate.
E, però, queste notizie dovrebbero far riflettere. La riflessione, la mia, è questa. La malavita ha capito, molto meglio delle istituzioni, della politica, dell’iniziativa privata in Sicilia, che il porto di Pozzallo è strategico lì com’è tutto infilato al centro del Mediterraneo. Collegato, specie d’estate, quotidianamente con Malta che è la porta verso il Medio Oriente e verso tutti i paesi del Nord Africa che si affacciano sul Mare Nostrum.
Ieri, la politica si avvaleva della malavita e controllava il territorio. Oggi, la malavita si avvale della geopolitica e controlla la politica.
La malavita e il Mediterraneo
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