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Renzi, Grillo, Berlusconi e il “Mondo Nuovo” di Huxley

“Divertirsi da morire” è un libro scritto da Neil Postman nel 1985 (pubblicato da Marsilio nel 2002). Postman, storico allievo di Marshall McLuahn (l’inventore di formule quali “Villaggio Globale” e “Il medium è il messaggio”), allora si interrogava criticamente sull’influenza che i media (in particolare la televisione, internet ancora non c’era) possono avere sul discorso pubblico. C’è un passo dell’Introduzione che vorrei proporre all’attenzione di Matteo Renzi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi:

“Aspettavamo tutti il 1984. Venne, ma la profezia non si avverò; gli americani più riflessivi tirarono un sospiro di sollievo, congratulandosi per lo scampato pericolo. La democrazia aveva resistito. Altrove nel mondo forse c’è stato il terrore; a noi furono risparmiati gli incubi di George Orwell. Avevamo dimenticato che, oltre alla visione infernale di Orwell, qualche anno prima c’è n’era stata un’altra, forse meno nota ma non meno raggelante: quella del Mondo Nuovo di Aldous Huxley.

Contrariamente a un’opinione diffusa anche tra le persone colte, Huxley e Orwell non avevano profetizzato le stesse cose. Orwell immagina che saremo sopraffatti da un dittatore. Nella visione di Huxley non sarà il Grande Fratello a toglierci l’autonomia, la cultura e la storia. La gente sarà felice di essere oppressa e adorerà la tecnologia che libera dalla fatica di pensare.

Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse più nessuno più desideroso di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privato delle informazioni; Huxley quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all’egoismo. Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e bambinate.

Nel ritorno al Mondo Nuovo, i libertari e i razionalisti -sempre pronti ad opporsi al tiranno- “non tennero conto che gli uomini hanno un appetito pressoché insaziabile di distrazioni. In 1984, aggiunge Huxley, la gente è tenuta sotto controllo con le punizioni; nel Mondo Nuovo con i piaceri”.

In breve, Orwell temeva che saremmo stati annichiliti da ciò che odiamo, Huxley da ciò che amiamo. Visto come sono andate le cose nell’era dello spettacolo, secondo Postman probabilmente aveva ragione Huxley, e non Orwell. Visto come stanno ancora andando trent’anni dopo, è ormai certo.



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