I sintomi sono molto simili: febbre alta, dolori alle articolazioni, tosse, infiammazione di braccia e gambe, mal di testa, macchie rosse sulla pelle ed emorragie. In Venezuela è apparso un virus tropicale molto simile all’ebola, che in poche settimane si è diffuso come una vera epidemia: le cifre ufficiali contano 398 casi ma le vittime sarebbero 498 e i malati migliaia, secondo la stampa locale.
VIRUS TROPICALE
Il ministro della Sanità, Nancy Pérez, è stato enfatico: non si tratta di ebola né di chikungunya, un altro virus che dalla Tanzania ora colpisce l’America latina. Il governo sostiene che ci sia una campagna di disinformazione dell’opposizione per creare il panico nel Paese.
Di un altro avviso è il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Hospital Universitario di Caracas, Maria Eugenia Landaeta: “La prima cosa da fare in questi casi è ammettere l’esistenza di un’epidemia. La dichiarazione dello stato d’emergenza permetterebbe la pianificazione e la destinazione delle risorse per attaccare il virus”.
VECCHIE MALATTIE
Negli ultimi anni la popolazione venezuelana è colpita da malattie che sembravano sconfitte: dengue, malaria, colera e chikungunya. Alcune associazioni indipendenti hanno avvertito che le autorità sanitarie dello Stato non si servono di specialisti in epidemiologia per affrontare la contingenza. Nel caso del dengue e della chikungunya basterebbe disinfestare le zone a rischio per uccidere la zanzara tigre, portatrice della malattia, mentre nel caso del colera la prevenzione prevede la potabilità dell’acqua. Tutte semplici misure mancanti nei quartieri popolari del Venezuela.
POLITICIZZARE LA SANITÀ
Il presidente dell’Ordine dei medici dello Stato di Aragua, Ángel Sarmiento, ha confermato ai media venezuelani la preoccupazione dell’associazione per un virus ha provocato la morte di otto pazienti nell’Ospedale Centrale della città di Maracay e il suo rischio di propagazione. Dopo queste dichiarazioni il presidente Nicolás Maduro ha ordinato l’arresto del medico con l’accusa di “terrorismo psicologico”. Rayma Suprani, invece, è stata licenziata dopo 19 anni di lavoro al quotidiano El Universal (acquistato mesi fa da imprenditori legati a Maduro) per una vignetta nella quale criticava la gestione della sanità in Venezuela usando la firma del presidente Hugo Chávez.
Forse non si tratta di ebola, ma l’emergenza sanitaria in Venezuela è reale.