Martedì a Washington è stato presentato il primo programma di sostenibilità dei negozi. Il programma punta a ridurre l’impatto ambientale e sociale delle attività retail nei prossimi 15 anni. Si chiama Retail Horizons ed è stato lanciato, come riportato da Wwd, dalla Retail Industry Leaders Association e dal Forum for the Future, un’iniziativa per la sostenibilità globale senza scopo di lucro. Il progetto coinvolge 50 distributori, tutti i membri del Rila (Retail Industry Leaders Association), che hanno partecipato a un gruppo di lavoro nel corso dell’ultimo anno per sviluppare e identificare ciò che vedono come possibili trend fino al 2030.
“Questo progetto è iniziato con l’individuazione delle tendenze che stanno guidando il cambiamento nel nostro settore, poi siamo passati a costruire storie di potenziali futuri del settore e, infine, alla creazione di un toolkit per rendere i nostri risultati fruibili e per allineare l’impatto ambientale e sociale con l’eccellenza operativa delle nostre imprese”, ha dichiarato a Wwd Todd Troldahl responsabile per la sostenibilità del colosso americano dei grandi magazzini Sears Holdings.
I negozianti hanno individuato, infatti, 22 tendenze in sei categorie, tra cui tecnologia, demografia, nuovi modelli di consumo, vincoli delle risorse e vincoli economici e politici. Inoltre, Forum for the Future ha sviluppato quattro possibili scenari in cui le 22 tendenze potrebbero prendere forma e analizzato il loro impatto sulle imprese.
Il progetto, sponsorizzato da Target, secondo più grande discount retailer in Usa dopo Walmart e dal colosso del beauty Unilever, sarà lanciato la prossima settimana alla Conferenza sulla Sostenibilità a Minneapolis.