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Che cosa si sono detti governo e aziende farmaceutiche

In vista degli impegni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan a Washington per la riunione del Fmi e dell’Eurogruppo, tra oggi e domani rappresentanti del governo e delle aziende discuteranno il decreto di legge stabilità. Oltre al ministro, all’incontro di oggi con le aziende farmaceutiche sono stati presenti il premier Matteo Renzi, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti e i consiglieri economici di Palazzo Chigi, Marco Simoni e Marco Fortis.

CHI HA PARTECIPATO

Alla riunione con i gruppi industriali dei farmaci hanno partecipato John Lechleiter e Eric Baclet (Ely Lilly), Belen Garijo e Antonio Messina (Merck Serono), Andrew Witty e Daniele Finocchiaro (GlaxoSmithKline), Joseph Jimenez e Georg Schroeckenfuchs (Novartis), Christoph Franz e Maurizio de Cicco (Roche), Joaquin Duato e Massimo Scaccabarozzi (Johnson and Johnson), Olivier Brandicourt e Giovanni Fenu (Bayer), Alberto Chiesi (Chiesi farmaceutici), Lucia Aleotti (Menarini), Lamberto Andreotti e Roberto Tascione (Bristol-Myers Squibb).

I RAPPORTI CON IL GOVERNO

Al termine della riunione, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha detto che il Paese “deve tornare a crescere, solo così può uscire dalla crisi. Ho visto in questo una grossa determinazione del premier e noi siamo pronti a fare la nostra parte, abbiamo le carte in regola per aiutare”. “Per la prima volta un primo ministro incontra un gruppo di Ceo mondiali dello stesso settore, gliene va dato atto. Per noi questo è un segnale molto positivo – ha aggiunto Scaccabarozzi -. Siamo un settore che può rappresentare qualcosa di importante per l’ economia del Paese”.

IL COMMENTO DI SCACCABAROZZI

Il presidente di Farmindustria ha detto che il settore ha creato 1600 posti di lavoro per gli under 30 nel 2014. Secondo Scaccabarozzi all’incontro non si è parlato dell’articolo 18 né del Tfr. “A maggio avevamo promesso a Renzi 2.000 posti di lavoro entro il 2015 e abbiamo già raggiunto 1.600 nuovi posti per gli under 30”.

Ancora non si è confrontato con i suoi associati, per cui non c’è ancora una posizione specifica, “ma penso che se il governo vuole andare in una determinata direzione, visto che ha la fiducia di oltre il 40% degli italiani, lo si debba stare a sentire e aiutarlo, per portarci fuori dalla crisi. Anche se non è facile. Ma se l’ obiettivo è portare l’Italia a essere la prima economia europea noi vogliamo fare la nostra parte”, ha detto.



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