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Articolo 18, siamo su Scherzi a Parte?

Comizi in tv, interviste a iosa ai giornali, dichiarazioni in quantità industriali, ramanzine e bacchettate a sindacati e sindacalisti. Non ha lesinato risorse, tempo e fiato il premier Matteo Renzi nelle ultime settimane per perorare la causa della rottamazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Le norme che regolano i licenziamenti, e che prevedono il reintegro dei lavoratori ingiustamente licenziati, sono un impedimento agli investimenti da parte delle aziende che superano i 15 dipendenti, è stata la tesi sostenuta con forza e passione dal segretario del Pd, facendo così imbufalire la sinistra del Pd e la Cgil.

Parole al vento? L’interrogativo è legittimo se, come pare, il governo chiederà oggi al Senato la fiducia sul disegno di legge delega, ribattezzato Jobs Act, sulla base di un documento che rimanda ai decreti delegati per la modifica dell’articolo 18; materia che quindi non farà parte del disegno di legge.

Da Palazzo Chigi ci si è affrettati a dire che la fiducia riguarderà anche la riforma dell’articolo 18. Vedremo i testi e la votazione nel pomeriggio di oggi.

Se, invece, le indiscrezioni saranno confermate, allora sarà purtroppo definito chi sostiene che a volte Palazzo Chigi sembra un set di Scherzi a Parte. E chissà se sul set si presenteranno anche Mario Draghi e Angela Merkel.


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