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Vietate scorciatoie elettorali

Che il Governo di Matteo Renzi e la maggioranza si siano decisamente rafforzati con la votazione sulla fiducia al Jobs Act, lo dicono con estrema chiarezza i numeri: infatti la differenza fra voti favorevoli al Governo e voti contrari è di ben 52 voti, un gap che mai si era registrato così ampio.

Dei 165 voti a favore, 105 sono quelli del PD, 32 NCD, 10 Per le Autonomie, 9 Per l’Italia, 6 Scelta Civica, 3 GAL (Naccarato, Davico e Langella). Il totale dei non votanti è di 43 (2 astenuti Fuksia e Gambaro) 41 non votanti perché in congedo o assenti, dei quali: 16 Forza Italia, 9 Gruppo misto, 5 M5S, 3 PD, 3 Per le Autonomie, 2 Gal, 1 Per l’Italia, 1 Lega Nord, 1 Scelta Civica).

Insomma la maggioranza può dunque ancora contare su almeno altri 8/9 voti a suo favore. Mi pare che tale realtà si possa considerare consolidata e solo suscettibile di ulteriori incrementi anche al di là dei diversi non votanti appartenenti a gruppi di maggioranza che avrebbero senz’altro votato a favore, per una netta scelta a sostegno della continuità dell’azione di Governo.

Insomma con questi numeri e con queste prospettive nessuno abbia tentazioni di pensare a scorciatoie elettorali: non vi è alcuna alternativa ad andare avanti con decisione sulla strada delle riforme e del cambiamento per il riscatto ed il rilancio dell’Italia, nell’orizzonte dei mille giorni indicati al Parlamento ed al Paese dal Presidente del Consiglio dei Ministri come un impegno irrinunciabile da perseguire con assoluta determinazione.



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