Skip to main content

Lenin, Landini e Rifkin. Divagazioni politiche

Per Lenin il socialismo era il soviet più l’elettrificazione. Per Togliatti era la democrazia progressiva più le riforme di struttura. Per Landini è il posto fisso più l’occupazione delle fabbriche.

++++

Nella manifestazione romana di Piazza Santi Apostoli, Vendola, Civati e Landini hanno dato vita a una “coalizione dei diritti” o a una “coalizione di dritti” per fare le scarpe a Renzi?

+++

Nel suo ultimo saggio (“La società a costo marginale zero”), Jeremy Rifkin ci spiega che il valore di scambio nel mercato capitalistico sta per essere sostituito dal “valore della condivisione” nel “Commons collaborativo”. In altre parole, grazie all’intreccio tra Internet delle comunicazioni, dell’energia e della logistica, è in corso una rivoluzione nel modo di produrre e di consumare che potrebbe concludersi con il ritorno al Commons, ovvero i beni collettivi sottratti alla legge del profitto.

Mi chiedo fino a quando dovremo sopportare le profetiche amenità dell’economista americano. Nel 2010 si era inventato la “civiltà dell’empatia”, al di fuori della quale la razza umana era a rischio di estinzione. All’inizio del secolo aveva pronosticato il crollo dell’Occidente senza un regime energetico basato sull’idrogeno. Cinque anni prima aveva predetto la fine del lavoro salariato a causa delle tecnologie mangiaposti, e aveva annunciato la terra promessa delle attività gratificanti.

Giulio Tremonti una volta invitò gli economisti a tacere. Forse esagerava. Basterebbe solo pretendere, da un esponente della “scienza triste” come Rifkin, un po’ più di pudore.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter