Ho appena finito di leggere “Fondata sulla bellezza” un pamphlet attento e ricco di cifre e dati scritto da Emilio Casalini. Lo consiglio. Casalini che è uno che fa il giornalista viaggiando su e giù per il mondo, quello che vive e pulsa senza troppo piangersi addosso, è uno che raccoglie pensa e scrive. In questo volume l’analisi dell’autore traccia un quadro lucido della situazione del nostro paese in tema di turismo e sviluppo. Quadro che diventa impietoso alla luce del confronto che l’autore fa della nostra realtà rispetto a quella di altri paesi da lui visitati.
Perché per andare a visitare la Cappadocia un turista italiano non ha alcun problema di visto e invece l’omologo turco deve fornire al nostro paese perfino l’ultima busta paga? Perché il Louvre baratta per una montagna di Euro una intera collezione di dipinti e da noi invece finisce in boutade perfino il trasferimento temporaneo dei Bronzi di Riace da Reggio Calabria a Milano? Perché il retail di prodotti enogastronomici italiani, che con la nostra biodiversità e con la quantità di DOP, DOCG ci fa primi al mondo, è affidata solo all’intelligenza imprenditoriale di Oscar Farinetti quando potrebbe essere affiancata da numerosi altri imprenditori costruendo peraltro un sistema di soft power nel mondo equivalente a quello dei paesi scandinavi per quanto riguarda l’arrendamento?
Ecco queste sono solo alcune delle domande che l’autore si fa ripercorrendo con dovizia di particolari, aneddoti, testimonianze il bel paese. Sempre troppo rannicchiato nel suo status quo, nei suoi mille divieti, nelle sue lungaggini burocratiche. Nella sua incapacità civica di essere e sentirsi orgoglioso di sé stesso.
Mentre la Lufthansa ha 47 voli verso la Cina, l’Alitalia non ne ha nemmeno uno diretto. Preferisce il code sharing via Parigi. Guarda caso con Air France. La compagnia di bandiera della Francia che è il paese europeo nostro principale competitor in tema di turismo. Nei paradossi del nostro paese svelati da Casalini, paese che è pur sempre ben considerato nell’immaginario degli stranieri che ci riconoscono la capacità di saper fare nella moda e nella manifattura, il solito e vecchio made in Italy, non può mancare il fanalino dei fanalini. La Sicilia. Più grande e più bella delle Canarie e delle Baleari, la Trinacria è visitata da un decimo di turisti. E state certi che, a differenza del cinese povero che si sente felice e orgoglioso della sua identità, il suo omologo siciliano è felice anche lui perché ha una pensione d’invalidità che non merita.
Fondata sulla bellezza
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