Intervista del Quotidiano Nazionale a Davide Serra, l’ultrarenzista basato a Londra e che nella vita fa il money manager.
Domanda: Ha studiato la legge di Stabilità presentata da questo governo?
«Per lavoro devo studiare tutte le leggi di Stabilità e ho trovato che questa sia la più bella legge di stabilità fatta in Italia da quando le studio. Contiene un principio molto chiaro: ridurre la spesa pubblica abbassando la pressione fiscale. Tagliando sprechi svantaggiamo i fannulloni e finanziamo chi fa bene e può creare crescita»
Davvero? Strano, però. A noi risultavano cose ben differenti. Ad esempio, che questa legge di Stabilità è fatta in deficit, per le note esigenze di stimolo alla domanda aggregata. Quanto al taglio della pressione fiscale, forse Serra si riferisce agli 80 euro, che sono il perno attorno a cui la manovra ruota. A dirla tutta, questi 80 euro sono la corda a cui stiamo impiccando i conti pubblici, visto che quest’anno produrremo un deficit di bilancio pari esattamente a quell’importo, anche se alcuni personaggi dotati di studi umanistici vi diranno che comunque gli 80 euro godono di coperture permanenti.
E non vorremmo essere pedanti segnalando a Serra (ed a quelli che la pensano come lui) che il bonus da 80 euro è e resta spesa pubblica, non taglio di imposte. Il motivo per cui i nostri eroi non lo hanno trasformato in taglio di tasse è che, se ciò avvenisse, la misura diverrebbe a palese rischio di incostituzionalità, per motivi che vi abbiamo spiegato mesi addietro e che sinora nessuno ha confutato coi fatti, semplicemente perché le cose stanno in questi termini.
A proposito di tagli di tasse, ma a Serra hanno spiegato che il taglio Irap del 2014 è stato cancellato per recuperare due miliardi al malandato saldo di fine anno e che i benefici tangibili sui conti delle imprese si avranno solo dal 2016? E nei suoi “studi”, Serra ha scoperto che la Legge di Stabilità è in realtà il tripudio della retroattività, cioè dell’arbitrio fiscale, dell’incertezza e della violazione della rule of law?