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Tutti i sogni cinesi di Fincantieri

Il debutto di Borsa a luglio non ha stemperato le mire espansionistiche di Fincantieri. Direzione Cina? Presto per dirlo. Comunque a Tianjin, nel corso della nona fiera Cruise, l’americana Carnival e China state shipbuilding corporation (Cssc), gruppo navalmeccanico cinese quotato a Shanghai, hanno firmato un memorandum di intesa per lo sviluppo del mercato crocieristico in Asia. E Fincantieri sarebbe coinvolta come costruttore della prima nave da crociera cinese. Nessun commento dagli italiani che dovrebbero realizzare l’opera in loco, in un cantiere di Stato della Repubblica Popolare. “Siamo spettatori dell’accordo tra Carnival e CSSC”, dicono comunque ambienti del vertice del gruppo con sede a Trieste.

L’ACCORDO DELLA CDP CON PECHINO

Quasi contestualmente Cdp, che è anche la maggiore azionista di Fincantieri, aveva siglato con China Development Bank un accordo per lo sviluppo di progetti congiunti del valore di 3 miliardi nei prossimi cinque anni. Potrebbe essere un segnale del reale coinvolgimento della nostra società di costruzioni? Per Fincantieri, di certo, si tratterebbe di un’occasione d’oro: perché sarebbe la prima a entrare nel nascente e potenzialmente ricchissimo mercato delle navi da crociera cinese. Un mercato che cresce a vista d’occhio: i passeggeri potrebbero passare dal milione e 300mila del 2012 ai 4,5 milioni nel 2020. Il che farebbe della Cina il secondo mercato mondiale dopo gli Usa. E le navi utilizzate, navi italiane a marchio Costa crociere (di proprietà Carnival), non bastano più.

CHI COSTRUISCE LE NAVI IN CINA

L’accordo tra Carnival e Cssc mira infine proprio a questo: a dare vita a una nave a misura della clientela cinese, di matrice cinese, ma dotata del know how e della progettualità italiana. I costruttori cinesi stanno intanto affrontando un problema di sovraccapacità e gli sforzi di creare navi ad alto valore aggiunto, per esempio nel settore del trasporto del gas naturale, hanno avuto finora scarso successo, anche a causa delle feroce concorrenza coreana e giapponese. Come riporta il Financial Times “Rongsheng, il maggior costruttore privato di navi, ha dovuto ristrutturare debito per miliardi di renminbi ed è in attesa di un bail-out di Stato… e anche il costruttore di equipaggiamenti pesanti Zoomlion ha lanciato il profit warning sugli utili del terzo quarto trimestre, che potrebbero crollare del 75% sullo stesso periodo dello scorso anno”.
In questo contesto la porta di ingresso per Fincantieri potrebbe essere già spalancata. Si vedrà


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