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Berlino celebra #25annisenza il Muro

Il 9 novembre 1989 il muro di Berlino cadeva. Un annuncio di pochi secondi nel mezzo di un discorso fiume che sembrava voler dire: “è roba di poco conto”. Eppure quei secondi hanno cambiato la storia dell’Europa e del mondo.

Il tempo di capire cosa era accaduto e migliaia di persone si erano già riversate in strada. Incredule. Alcuni nati che il muro esisteva già, altri avevano visto quella barriera alzarsi prepotente e dividere una città, anzi, una comunità già dilaniata dagli effetti della guerra.

La storia che celebriamo oggi, per usare le parole del sindaco uscente Klaus Wowereit, pronunciate in occasione del Landesparteitag della SPD di Berlino, a cui ero presente; è per ricordarci che quella rivoluzione silenziosa e pacifica era una lotta per la libertà e la democrazia e che questo non deve essere dimenticato.

Ed è così. La storia dovrebbe insegnarci qualche cosa eppure eccoci a rivivere momenti di rabbia, odio e violenza in ogni parte del mondo. 25 anni fa un muro che rappresentava oppressione e schiavitù è stato abbattuto, ma in questi 25 anni altri muri sono stati costruiti altrove, penso a quello della Striscia di Gaza, come muro reale e a tutte le divisioni che invece si sono venute creando tra occidente e oriente, tra cristiani e musulmani, tra americani e mediorientali e così via.

#25annisenza è l’hashtag promosso dal giornale in lingua italiana di Berlino, Il Mitte e lo propongo qua anche io per dire: abbattiamo tutti i muri e tutte le divisioni che tutt’oggi esistono. Che il mondo sia la Berlino del 1989 che pa



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