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Tattica o strategia?

Dopo mesi di richieste cadute nel vuoto, Renzi ha concesso agli alleati un vertice di maggioranza. Per le forze minori può essere una vittoria politica ma anche un certificato di morte annunciata.

Il vertice di maggioranza che si è tenuto nella serata di ieri rappresenta, senza dubbio, un’inversione di 180 gradi nella politica di Renzi. Fino ad oggi infatti il premier non aveva dato spazio alle richieste, sempre avanzate dai partiti minori, di concordare, preventivamente e all’interno della maggioranza, le posizioni da portare al confronto con Berlusconi. L’impressione, e anche qualcosa di più, era che la vera maggioranza politica del Paese si reggesse sull’asse PD-Forza Italia. Ora il cambio di passo, sul quale ha indubbiamente influito la spaccatura che, sulla nomina dei giudici costituzionali ,è  emersa all’interno del gruppo azzurro. Forse per Renzi quello è stato il segnale che l’ex Cav. non controlla più i suoi in modo ferreo. Il risultato dell’incontro di maggioranza sulla legge elettorale è stato positivo: premio al partito che raggiunge il 40% e sbarramento al 3% per l’accesso al parlamento. Il che significa, se questa sarà la legge, andare al voto puntando contemporaneamente sulla governabilità, da qui il premio a chi raggiunge il 40%, e sulla rappresentanza, con uno sbarramento al 3% accettabile anche dalle forze minori. Si tratta ora di vedere se questa bozza di accordo è una mossa strategica o tattica. Nel primo caso siamo in presenza di un vero cambio di linea rispetto a quella seguita fino ad oggi che puntava all’intesa con l’ex Cav., nel secondo invece stiamo assistendo ad una mossa finalizzata a riportare al tavolo della trattativa Forza Italia, in condizione di debolezza. Gli sviluppi dei prossimi giorni ci diranno a cosa sta puntando Renzi. Una cosa però è certa, e la diciamo in tempi non sospetti. Se Renzi stesse facendo solo tattica e cioè se a seguito delle nuove richieste di Forza Italia il PD fosse disposto a cambiare nuovamente le intese uscite dal vertice di maggioranza, la conseguenza per le forze minori al governo sarebbe solo una: la scomparsa.



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