C’entra l’Italia, suo malgrado, in uno scandalo che sta facendo discutere negli Stati Uniti e la sua intelligence community. Al centro di una vicenda segnata da intrecci familiari e potenziali conflitti di interesse vi sono la National Security Agency, divenuta nota al grande pubblico per il Datagate, e un’azienda del gruppo Finmeccanica: l’
Il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato da Mauro Moretti è estraneo all’affaire, ma per la società basata a Washington si tratta di una nuova tegola che si aggiunge all’inchiesta italiana relativa alla sua acquisizione che l’allora ad Pierfrancesco Guarguaglini volle fortemente per meglio penetrare il ricco mercato della difesa e della sicurezza transatlantica.
IL CASO SHEA
Protagonista è Theresa Shea, dal 2010 e fino a poco tempo fa potente capo della signal intelligence dell’agenzia, l’attività che consiste nell’intercettare e decodificare la maggior parte delle comunicazioni elettroniche. È considerata la missione più importante dell’Nsa, e comprende alcuni dei programmi più controversi divulgati dall’ex contractor Edward Snowden.
CONFLITTO DI INTERESSE?
Cosa ha attratto l’attenzione dei media Usa? Molti indizi, ma finora nessuna prova. Come ha riportato BuzzFeed News, c’è un’azienda di consulenza e servizi nel settore sigint con sede proprio a casa della Shea, una comune dimora ad Ellicott City, Maryland. Si chiama Telic Networks e ha come resident agent il marito della Shea; il coniuge è vice presidente di un importante contractor per l’attività di intelligence basata sull’analisi dei dati, DRS Signal Solutions, controllata di DRS Technologies, azienda appunto del gruppo italiano Finmeccanica.
UN APPARTAMENTO E UN AEREO
Non solo, a casa dei coniugi si troverebbe, secondo il sito americano, anche la sede di un’altra società attiva nel settore dell’elettronica, la Oplnet Lcc, fondata nel 1999, quindici anni dopo che la Shea entrasse all’Nsa. In questo caso il resident agent sarebbe la donna stessa. La compagnia possiederebbe un condominio del valore di mercato di 275mila dollari in South Carolina e un aereo da sei posti, di cui non è chiaro l’uso specifico.
NESSUN REATO (FINORA)
A parte la denunciata inopportunità, per entrambi i coniugi, di intrattenere business privati in potenziale (o aperto) contrasto con le principali attività, i media statunitensi non sono ancora stati in grado di rivelare reati economici ascrivibili alla coppia. Inoltre, dal 2008 al 2012, le autorità di vigilanza hanno certificato ogni anno che la Shea non aveva conflitti di interesse (suo marito ha iniziato a lavorare in Drs nel 2010).
Nel 2013, la stessa Shea ha inviato una nota al suo supervisore, il vice direttore della Nsa, rivelando un potenziale conflitto di interessi e spiegando che per conto suo non avrebbe assunto nessuna decisione che potesse avere a che fare direttamente con il contractor.
BUSINESS FLORIDO
A destare attenzione è stata piuttosto la condizione finanziaria degli Shea e dei loro business, estremamente floridi. Alla fine del 2013, le attività della coppia sono state valutate in un importo compreso tra i 3,23 milioni e i 12,7 milioni dollari, mentre nel 2009, in un range tra 1,9 milioni a 7,1 milioni.
Per l’Nsa, non c’è nessuna connessione tra la rimozione della Shea dal suo incarico, “già prevista”, seppur arrivata solo dopo gli sviluppi della storia sulla stampa.