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Sputnik, genesi e curiosità del nuovo sito di propaganda di Vladimir Putin

A settembre scorso, un’iniziativa del governo russo ha cercato di “raccogliere le scuse dell’Occidente” attraverso il sito “Dear Putin”, dove è stata pubblicata una lettera aperta in 19 lingue che iniziava così: “La preghiamo di accettare le nostre scuse per il comportamento dei nostri governi e dei media. Le Nazioni Occidentali, guidate dagli Stati Uniti, sembrano determinate ad iniziare una guerra con la Russia. Una persona sana di mente avrebbe riconosciuto le terribili conseguenze di una tale guerra e avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per evitarla. In realtà è proprio quello che lei sta facendo. A fronte di un flusso infinito di bugie e provocazioni, è riuscito a non coinvolgere la Russia in un conflitto nucleare”. La missiva è stata firmata da 54.473 persone.

IL NUOVO BUZZFEED RUSSO

Fallito il tentativo epistolare, il presidente russo Vladimir Putin ha escogitato un nuovo strumento per la guerra di comunicazione internazionale: Si tratta del sito multimediale di informazione e approfondimento Sputnik, finanziato dal Cremlino e già soprannominato dalla stampa straniera il “BuzzFeed della propaganda russa”. Tra le notizie, una gallery fotografica sulla “diplomazia dei koala”, le dichiarazioni del presidente Putin al G-20 e il vincitore italiano di Eurovision Song contest 2014. Il sito è online dal 10 novembre in una versione internazionale. Anche se inizialmente è partito solo in inglese, nel 2015 sarà disponibile in 30 lingue.

KISELYOV, CHI È IL DIRETTORE

Con una redazione di 1000 persone e corrispondenti in 30 Paesi, Sputnik è diretto da Dmitry Kiselyov, un famoso conduttore tv, noto per essere un accanito anti-occidentale. “La Russia è come una donna, ha bisogno del nostro amore”, ha dichiarato Kiselyov, che ritiene che “l’oggettività sia un mito”. Il conduttore è un grande supporter del presidente russo: nel 2011 è stato premiato con una “medaglia di amicizia” al Cremlino. Secondo Russia Today, dopo il decreto presidenziale con il quale Putin ha sciolto la storica agenzia di stampa, RIA Novosti, è stata ordinata la creazione di una nuova piattaforma mediatica, e Putin ha nominato direttamente Kiselyov come direttore.

FINANZIAMENTI AI MEDIA

Putin è consapevole dell’importanza dei media nello scontro con l’Occidente. Per questo motivo, il Cremlino ha aumentato i finanziamenti per i media internazionali di Stato. La creazione di Rossiya Segodnya, l’agenzia di stampa statale che avrà, tra le altre cose, piattaforme multimediali come Sputnik, riceverà un finanziamento di 140 milioni di dollari per il 2015, il triplo di quello che il governo russo è solito spendere.

PRESSIONE MEDIATICA

Il lancio di Sputnik coincide con un momento di alta tensione tra i media indipendenti russi e il governo. Il Cremlino ha recentemente costretto alle dimissioni Mikhail Mikhailin, direttore del quotidiano Kommersant, per un articolo sulla crisi ucraina.

UN SITO SCHIZOFRENICO?

Paradossalmente, su Sputnik è possibile leggere alcuni vecchi pezzi che attaccano il governo russo, scritti da riconosciuti “traditori nazionali”, come li definisce il Cremlino. Dagli editoriali firmati dalle Pussy Riot a un pezzo che paragona Putin all’elfo Dobby, firmato dal dissidente Alexei Korolyov. Si tratta di una strategia o una posizione schizofrenica, si chiede il Washington Times? 

La risposta potrebbe essere molto più banale: molti articoli dell’archivio di Sputnik sono stati originariamente pubblicati da RIA Novosti. Una volta passati a Rossiya Segodnya, sono stati trasferiti automaticamente senza nessun tipo di filtro.

IL MINISTERO DELLA VERITÀ

Alexey Kovalev, ex capo redattore di InoSMI, un sito web che traduce articoli di media occidentali per il pubblico russo, ha detto che “il vecchio sito in lingua inglese di RIA Novosti è scomparso per fare spazio a Sputnik, una piattaforma “patriottica”…  Fintanto che ci saranno queste indifferenza e incompetenza in Russia, Sputnik è il primo passo verso il Ministero della Verità (un riferimento a 1984, libro di George Orwell, ndr)”.

Ecco il lancio di Sputnik secondo una tv ucraina 



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