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Finmeccanica, ecco i segreti dei cinesi di Xinzhu che puntano sulle Ansaldo

Le ultime indiscrezioni sull’interesse cinese per Ansaldo Breda e Ansaldo Sts hanno giovato a Finmeccanica. Venerdì scorso il titolo del gruppo è salito del 5,54% sulle attese per il possibile arrivo di una proposta vincolante dalla cordata costituita da Isigma e Chengdu Xinzhu Road&Bridge. Un’offerta che – secondo le mire di Pechino – potrebbe superare quella dei giapponesi di Hitachi.

IL VALZER DI ALLEANZE

Il nuovo partner di Insigma sostituisce i precedenti alleati della Cnr. La posta è il 100% di Ansaldo Breda e il 40% di Ansaldo Sts. Nell’ultima settimana non sono mancate le sorprese e i pasticci mediatici, come il comunicato, riportato dalla Reuters, con cui Insigma negava l’interesse per gli asset ferroviari di Finmeccanica e in particolare smentiva la possibile cordata con Xinzhu.

I NUMERI DEL GRUPPO

Il gruppo di Chengdu, nella provincia del Sichuan, fu fondato nel 2011. Da settembre 2010 è quotato sul listino di Shenzhen. Ha un capitale di 280 milioni di renminbi (28 milioni di euro circa) e asset totali per 3 miliardi di yuan. In tutto ha circa 3 mila dipendenti. Negli ultimi dieci anni, come recita il nome stesso, la società si è costruita un nome nelle fornitura di macchinari e componenti per la costruzione di ponti e strade, con progetti in Venezuela, Libia, Georgia.

I VERTICI DEL COLOSSO

Al vertice siede nella carica di presidente Huang Zhiming. A livello politico ricopre importanti incarichi nel tessuto locale. Siede ad esempio nella locale ramificazione della Conferenza politico consultiva del popolo, l’organismo che raccoglie esponenti della società civile.

IL CASO DEL PRESIDENTE

Lo scorso novembre il nome di Huang Zhiming è uscito sui giornali in relazione a un presunto caso di corruzione. A dare la notizia è stato il settimanale economico-finanziario Caixin. Il caso è legato alle presunte tangenti ricevute dall’ex presidente della Bank of Chengdu Mao Zhigang, accusato di aver intascato un totale di 20 milioni di di yuan. Secondo quanto riportato dal giornale, Mao avrebbe ammesso di aver ricevuto da Huang circa 100mila yuan.

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