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Ecco la lista della spesa presentata dagli Stati per il piano Juncker

Una task force composta da esperti della Commissione europea, della Banca europea per gli Investimenti (BEI) e degli Stati Membri ha selezionato una lista di 2000 progetti, che dovrebbe essere finanziata dal piano per gli investimenti lanciato dal Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

La task force aveva due compiti: individuare “cantieri comunitari” transfrontalieri (quindi progetti che coinvolgessero vari Stati) e scegliere i settori prioritari. Per quanto riguarda le priorità, i settori prescelti sono: conoscenza, innovazione, economia digitale, efficienza energetica, infrastrutture sociali, trasporti, ambiente. Gli Stati Membri hanno consegnato 610 pagine di progetti, tutti tradotti in inglese, tranne la Francia che ha mandato la lista in francese.

Si passa dalle 100 pagine di proposte dei belgi, alla mezza pagina spagnola che non contiene progetti dettagliati ma solo richieste di denaro, alla Svezia che ha consegnato una lista molto concisa (solo 2 pagine), fino ad arrivare a Malta che nella lista ha inserito anche alcune foto.

Partendo dalla lista italiana, tra le nostre richieste di finanziamento si trovano progetti per aumentare le capacità di stoccaggio per il gas, elettrodotti di interconnessione con altri Paesi, svariati tratti autostradali quali la Salerno-Reggio Calabria, alcuni porti tra i quali Gioia Tauro, Genova e Palermo, infrastrutture per le scuole, i valichi del Brennero e la TAV, la banda ultra larga, alcuni aeroporti quali Milano, Catania e Roma-Fiumicino.

Le tre Repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia, Lituania) e la Polonia hanno chiesto ingenti finanziamenti per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità, parliamo di circa 4,5 miliardi di euro. L’Irlanda vuole costruire un nuovo porto, l’Austria ha chiesto fondi per i tratti autostradali di collegamento con Ungheria, Germania e Slovenia.

La Francia, tra le altre cose, ha presentato progetti per la “rigenerazione dei quartieri degradati”, Malta progetta la costruzione di una diga nel porto di La Valletta. La Germania ha puntato molto sui progetti “comuni” con altri Paesi, al punto che la Cancelliera Merkel si è affrettata a ribadire che verrà data la priorità ai progetti transnazionali (i maligni commentano “come per esempio quelli tedeschi”), e che la scelta dei progetti non verrà operata su base geografica, ma su base qualitativa.

Non è mancata la polemica dei Verdi sui progetti presentati, infatti si è creato un po’ di malumore a Bruxelles per le richieste del lancio di un programma nucleare della Polonia, per la costruzione di 3 impianti in Gran Bretagna, e per la richiesta della Romania di modernizzare gli impianti esistenti. Il dossier della task force sarà sul tavolo del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre, che dovrà prendere le decisioni finali per fare partire il piano di finanziamento.

L’intenzione della Commissione europea è sbloccare il nuovo strumento entro giugno 2015.

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