Per il Montepaschi sembra non esserci tregua. Ieri ha subìto un tracollo in Borsa: -6,8% a 0,46 euro toccando i nuovi minimi storici. Adesso vale circa 2,5 miliardi, pari all’aumento di capitale che dovrà portare a termine entro maggio. Praticamente dimenticato dal mercato il maxiaumento da 5 miliardi di sei mesi fa (servito a rimborsare 3 miliardi di aiuti di Stato, i Monti bond). Oggi comunque a Piazza Affari il titolo è risalito chiudendo a più 1,3%.
I NUMERI DEL SOLE
Scrive Fabio Pavesi del Sole 24 Ore: “Cinque miliardi in fumo in 180 giorni con una perdita secca di due terzi del capitale per chi ha investito denari nell’ultima ricapitalizzazione, a partire dai nuovi soci forti, Fintech e Btg Psctual, che possiedono il 6,5% del capitale, ma che ha impattato anche su Axa e su tutti i piccoli azionisti”.
LA TEGOLA BCE
Già la banca deve fare fronte a 2,1 miliardi di deficit patrimoniale emerso dallo stress test della Bce, per il quale Mps conta sulla ricapitalizzazione, su 200 milioni di cessioni e su un possibile sconto da parte di Francoforte, ha sottolineato oggi il Corriere della Sera. Ieri sono stati venduti a Fortress 4 mila sofferenze per 380 milioni nominali: «L’impatto a conto economico e sullo stato patrimoniale non sarà significativo», ha chiarito la banca presieduta da Alessandro Profumo e guidata dall’ad, Fabrizio Viola, ma aiuterà ad alleggerire l’onere amministrativo e di gestione. Finora sono 16 mila le posizioni cedute per 1 miliardo di euro totale.
LE PAROLE DI PROFUMO
Il mercato ha analizzato anche le parole del presidente del Monte: due interviste in Germania e in Austria del presidente di Mps, Profumo, “hanno alimentato speculazioni su maxiperdite in arrivo nel quarto trimestre come effetto dei 4,2 miliardi di accantonamenti e rettifiche emersi dall’esame della Bce (asset qualità review)”, ha scritto il Corriere. Finora la banca ne ha registrato solo 1,1 miliardi. Dunque ne mancherebbero altri 3 circa, solo parzialmente coperti (per 900 milioni secondo i calcoli di Equita sim). E c’è di più: Profumo ha detto che anche nel 2015 la banca potrebbe registrare ulteriori svalutazioni dei crediti verso le pmi, a causa della crisi che perdura.
PARTNER IN ARRIVO
La banca insomma ha bisogno di un partner: “Credo che ci integreremo con un altro gruppo, spero sia qualcuno che abbia a mente l’interesse degli stakeholder. La nazionalità non conta”, ha detto Profumo all’austriaco Der Standard. Bisognerà vedere se l’attuale management (Profumo e Viola) resterà in sella, aggiunge il Corsera: il consiglio scade in primavera e toccherà ai soci pattisti Fondazione Mps e i sudamericani Fintech e Btg Pactual, insieme al 9%, esprimersi sui vertici, come scrive da giorni Camilla Conti sul quotidiano Il Fatto accreditando un prossimo ribaltone al vertice della banca senese.
RETTIFICHE E RICAVI
Ma cosa continua a produrre perdite? A questa domanda risponde un articolo del Sole 24 Ore di oggi: continua a produrre perdite perché “continua a registrare sempre più massicce rettifiche sui crediti”. “Solo nell’ultimo anno – scrive Fabio Pavesi del quotidiano di Confindustria – le svalutazioni sui prestiti malati sono salite del 60% e oggi si mangiano l’80% di tutti i ricavi della banca”. Eppure, sottolinea il Sole, “i ricavi nonostante la crisi tengono. Negli ultimi dodici mesi il margine di intermediazione è rimasto stabile e quello di gestione è sceso solo del 2,9%”.